Milano – E’ limitata la presenza di Ogm autorizzati negli alimenti. In Italia, nel 2023, su 635 alimenti analizzati, i residui di organismi geneticamente modificati sono stati infatti rilevati solo nel 2,7% del campione. Questi i primi dati diffusi dal ‘Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti 2023-2027′, voluto dal ministero della Salute, in collaborazione con il centro di referenza nazionale per la ricerca degli Ogm e l’Istituto superiore di sanità, con l’obiettivo di facilitare la programmazione e di uniformare le attività svolte sul territorio dalle autorità sanitarie regionali e provinciali e all’importazione.
Nel corso dell’attività di controllo sul territorio sono stati campionati prodotti trasformati e materie prime/intermedi di lavorazione principalmente a base di mais, di soia e di riso. Stando al report, nel circuito convenzionale la maggiore concentrazione di Ogm è stata rilevata nella categoria degli integratori alimentari (25% di positività); a seguire le bevande vegetali e prodotti a base di bevande vegetali (11,9%); gli snack, dessert e altri alimenti (9,7%); i prodotti per lattanti e bambini (5,9%). Nel circuito biologico, l’unica categoria ad essere risultata positiva ai test è quella delle bevande vegetali, con il 10,3%.