Zurigo (Svizzera) – Gli specialisti del packaging in plastica Amcor e Berry Global Group hanno annunciato un accordo di fusione che si realizzerà interamente tramite azioni: gli azionisti di Berry riceveranno 7,25 azioni Amcor per ogni azione posseduta, così che al termine dell’operazione la nuova società, denominata Amcor, sarà posseduta per il 63% dagli azionisti di Amcor e per il restante 37% dagli attuali azionisti di Berry.
La nuova Amcor potrà contare su 400 stabilimenti produttivi in 140 Paesi, con ricavi per 24 miliardi di dollari e un Ebitda rettificato di 4,3 miliardi. Alle attività di R&D, realizzati nei 10 laboratori dei gruppo, saranno destinati 180 milioni di dollari l’anno. La nuova società conterà su un pacchetto di oltre 7mila brevetti, che contribuiscono a farne un player di grande rilievo nell’ambito del packaging per il largo consumo e per il settore medicale.
Ceo della società sarò Peter Konieczny, mentre Graeme Liebelt assumerà il ruolo di presidente e Stephen Sterrett quello di vicepresidente. L’headquarter sarà a Zurigo (attuale sede di Amcor), ma l’azienda manterrà una presenza anche a Evansville, in Indiana (Usa), dove ha sede Berry Global Group. Al completamento dell’operazione, il CdA di Amcor salirà a 11 membri, 4 dei quali nominati da Berry. La chiusura è prevista per la metà del 2025, se otterrà l’approvazione degli azionisti e dell’Antitrust.
Foto: sito Amcor