Parcheggi coperti e frigo chiusi: lo stato dell’arte

2021-08-25T08:42:05+02:0023 Agosto 2021 - 15:36|Categorie: Il Graffio|

La distribuzione moderna, al netto di poche eccezioni, non presta attenzione a due aspetti importanti in tema di sostenibilità. È indispensabile agire con scelte concrete nei pdv.

Di Luigi Rubinelli

I cambiamenti climatici sempre più veloci, dirompenti e disastrosi pongono alla Gdo alcuni problemi, fra i quali: i parcheggi non coperti e i murales dei freschi a libero servizio non protetti da porte.

I parcheggi coperti e quelli scoperti

Gli ipermercati e i superstore nei centri commerciali godono dei parcheggi comuni, in genere coperti. Nelle strip commerciali i parcheggi comuni sono generalmente scoperti.

Esselunga ha i suoi superstore (tranne alcuni supermercati cittadini) dotati di parcheggio coperti a 1 e 2 livelli. Possiamo dire che è l’unica insegna italiana a proteggere gli acquisti dei clienti con l’ombra, valida in estate soprattutto ma anche in inverno con le temperature rigide. Certo dalle casse al parcheggio e viceversa il percorso in Esselunga si allunga, ma per le persone soprattutto anziane questo ha un valore inestimabile. È stata una scelta e un costo fatto dall’inizio dello sviluppo che ha portato a una caratterizzazione dell’insegna: c’è il parcheggio coperto.

La maggioranza assoluta dei supermercati non ha parcheggi, come del resto i discount e la gran parte delle GSS, i category killer, che non sono all’interno dei centri commerciali.

In generale i parcheggi scoperti di supermercati e centri commerciali sono dotati di uno pseudo verde, alberelli che non possono crescere per scelta, che solo a guardarli mettono una tristezza infinita per la loro debolezza e fragilità. È un punto di debolezza enorme che deve essere colmato nel più breve tempo possibile. Ed è un punto di debolezza quando si parla di bilanci di sostenibilità: le aziende si guardano bene dall’affrontarlo nella redazione dei bilanci, qualcuno ha cominciato a piantare alberi ma a che servono fuori dai parcheggi dominati dagli alberelli stinti?

La spesa alimentare è ormai generalmente dovuta ai freschi freschissimi e surgelati e la loro incidenza va anche oltre il 50%. Un cliente che esce con un carrello di 50 e passa euro da un supermercato e apre la sua auto, trova la quattroruote a oltre 40 gradi e deve tornare a casa velocemente. Non vi viene in mente che sia una tortura inaccettabile? Meglio optare per la consegna a casa, chiunque la offra, non è vero?

Lo stesso ragionamento vale per i locker, dove si può ritirare la spesa fatta on line. Molti sono nei parcheggi esterni. È vero che il tempo di ritiro è breve e i più fortunati lasciano l’aria condizionata dell’auto in funzione, ma bisogna sfidare per questo è 35° e passa esterni. Non sarebbe meglio ospitarli nei parcheggi coperti?

I murales refrigerati

Non ci sono statistiche su quanti ancora siano i murales aperti o quelli chiusi dei freschi. Azzardiamo che ancora un 50% dei supermercati, soprattutto al Sud, siano ancora aperti, con sbalzi di temperatura notevoli fra l’esterno e la zona di acquisto dei freschi. Bisogna andare a fare la spesa con il maglioncino per passare da temperature di 35° all’esterno e 25° per acquistare lo yogurt e gli affettati?

Anche questo va ascritto nei punti di debolezza quando si parla di bilanci di sostenibilità. È evidente che le porte dei lineari refrigerati sono una barriera in più agli acquisti, ma sono una scelta responsabile (e un costo, certamente) dell’insegna, che dimostra veramente in questo caso di essere in sintonia con le scelte di acquisto.

Non parliamo poi dei pozzi aperti dei surgelati, strumenti onnivori di energia elettrica. Molti sono stati sostituiti con pozzi moderni con porte orizzontali scorrevoli. Ma quanti sono ancora quelli aperti?

Insomma: c’è qualcosa che non va davvero nella Gdo nell’affrontare la stagione caldissima dell’estate. E, purtroppo, non è che l’inizio dei cambiamenti climatici disastrosi che ci aspettano.

Rispettare il cliente e l’ambiente è ancora il mantra di consulenti e direttori vari che rilasciano interviste comode senza contradditori. Ma è un mantra, a questo proposito, fatto di cartone.

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