Plastica in Ue: nel 2024, produzione in frenata e fatturato in calo del -13% a 398 miliardi

2025-10-08T15:03:19+02:008 Ottobre 2025 - 15:02|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , |

Düsseldorf (Germania) – Quota di mercato e fatturato in calo, transizione circolare in stallo. La competitività della filiera europea delle materie plastiche è messa a dura prova. Questa la fotografia scattata dall’ultima analisi di Plastics Europe ‘Plastics – the fast Facts 2025’, presentata in anteprima all’edizione 2025 della fiera tedesca K.

Nonostante una modesta stabilizzazione dei volumi di produzione nel 2024 (+0,4% a 54,6 Mt) dopo una contrazione record nel 2023 (-7,6%), la quota di mercato globale dell’Europa ha continuato a erodersi, crollando dal 22% nel 2006 al 12% nel 2024. Anche il fatturato del settore è diminuito bruscamente, passando da 457 miliardi di euro nel 2022 a 398 miliardi nel 2024 (-13%).

Declino che, stando a quanto riporta Plastics Europe, contrasterebbe fortemente con il boom industriale evidenziato in altre regioni. A livello globale, infatti, la produzione di plastica è aumentata del 4,1% lo scorso anno e del 16,3% dal 2018. Oggi l’Asia produce il 57,2% delle plastiche mondiali, con la sola Cina che rappresenta il 34,5% (quasi tre volte l’intera produzione dell’Ue).

Le principali cause? I produttori europei di materie plastiche affrontano costi energetici insostenibili, tasse legate al clima e alti prezzi delle materie prime, che stanno erodendo la competitività del settore e accelerando le vendite e chiusure di impianti.

Dal palco del K2025, Plastics Europe ha chiesto a gran voce un’azione urgente da parte delle politiche europee e nazionali. “Queste ultime devono affrontare la crisi dei costi energetici, rafforzare l’applicazione della legislazione dell’Ue alle frontiere e promuovere investimenti nella produzione circolare di materie plastiche in Europa. Dobbiamo stimolare una forte domanda di plastiche circolari attraverso obiettivi ambiziosi di contenuto riciclato e altri incentivi. Inoltre, la creazione di un ‘Osservatorio sul commercio di sostanze chimiche e plastiche’ per monitorare in tempo reale i flussi commerciali contribuirà a garantire condizioni di parità, consentendo all’industria europea e ai funzionari dell’Ue di rispondere tempestivamente con misure di difesa commerciale quando necessario”.

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