Politica agricola comune (3) / Antonella Forattini (Pd): “Fitto non ha mosso un dito”

2025-10-16T12:01:03+02:0016 Ottobre 2025 - 12:01|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – Nel corso del dibattito andato in scena ieri a Montecitorio sulla Pac è intervenuta anche la deputata Antonella Forattini del Pd, che ha paventato il rischio che la Politica agricola comune venga smantellata “anche per responsabilità di chi in Europa avrebbe dovuto difendere gli interessi del nostro Paese e non l’ha fatto”.

L’esponente democratica ha fatto riferimento esplicito al vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, che ha la responsabilità di coordinare i rapporti con gli Stati membri e di promuovere la coesione e le riforme. “Fitto non ha mosso un dito per impedire che l’agricoltura, in particolare quella italiana, tornasse ad essere ai margini delle priorità europee, anziché lavorare per metterla al centro di un nuovo modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità. Non abbiamo visto una sola sua iniziativa per contrastare il taglio di otto miliardi di euro del budget destinato all’Italia, e non un solo intervento per evitare la costituzione di un fondo unico che, di fatto, demolisce il concetto stesso di politica agricola comune, cancellando appunto la logica dei due pilastri e con essa la certezza che le risorse per gli agricoltori ci fossero. È più facile prendersela con l’Europa, con la sola von der Leyen che con i propri referenti politici, salvo, come abbiamo sentito prima, che non si pensi che l’opposizione conti più della maggioranza”.

Forattini ha indicato le responsabilità del governo: “Con un annuncio roboante, lo scorso luglio il Ministro Lollobrigida ha presentato un provvedimento che prevederebbe un miliardo per l’agricoltura. Lo ha fatto con un titolo accattivante, “coltivitalia”, trasformando un tema cruciale in un altro manifesto pubblicitario. Senza un euro vero, senza un atto concreto, senza un cronoprogramma reale. Quel provvedimento, infatti, è fermo alla Ragioneria dello Stato, e quindi sarebbe utile sapere il perché. Intanto sappiamo cosa significa: che nessuna risorsa è arrivata agli agricoltori, nessun sostegno alle aziende in crisi, nessuna risposta concreta a chi, tra burocrazia e rincari, oggi lotta per mantenere in vita la propria attività. E anche nel documento programmatico inviato in Europa, di coltivitalia c’è solo il titolo, un titolo vuoto. Un documento che non ha tenuto conto delle diverse criticità che il mondo agricolo dovrebbe affrontare, una su tutti quella sui dazi, tanto che nella nostra mozione il punto relativo ai dazi è stato stralciato”.

 

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