Roma – A pochi mesi dall’inizio della campagna 2022, industria e agricoltori italiani faticano a trovare un accordo sul prezzo del pomodoro da industria. I 100 euro a tonnellata proposti dagli industriali non incontrano infatti il consenso degli agricoltori che, a fronte dei recenti rincari legati a energia, fertilizzanti, gasolio e sementi, non riuscirebbero a coprire i costi di produzione. “Con il prezzo del pomodoro da industria ancora in stallo, la mancanza d’acqua e i costi di produzione in crescita, è in pericolo il futuro del pomodoro da industria italiano”, evidenzia Massimo Passanti, presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura. “Finora non sono emersi risultati soddisfacenti dalla trattativa dell’area nord e la distanza è ancora troppa. Al Sud, purtroppo, ancora tutto tace e le contrattazioni non sono nemmeno iniziate”. Il rischio di un mancato accordo nel breve periodo potrebbe causare una notevole riduzione delle superfici coltivate a pomodoro (pari a 70mila ettari nel 2021, per un totale di 6 milioni di tonnellate consegnate all’industria) e la conseguente decisione da parte degli agricoltori di dirigersi verso colture che richiedono meno investimenti, come mais, sorgo, girasole e soia. Intese simili sono già state raggiunte in Spagna e Portogallo con incrementi in valore superiori rispetto a quelli proposti dall’industria italiana.
Pomodoro da industria, ancora nessun accordo sul prezzo. L’allarme di Confagricoltura
RepartoGrafico2022-03-15T15:33:14+02:0015 Marzo 2022 - 15:33|Categorie: Grocery, Ortofrutta|Tag: confagricoltura, Massimo Passanti, pomodoro da industria|
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