Milano – Ettore Prandini, presidente Coldiretti, intervistato da Class Cnbc, commenta lo scenario dei dazi Usa sui prodotti europei, attualmente sospesi fino all’inizio di agosto (leggi qui). “Potremmo arrivare a un dazio del 9%, anche al 10%. Ma con uno al 17 no“. Continua Prandini: “Riteniamo che in questo momento la tassazione debba essere uguale per merceologia, evitando differenze: noi esportiamo principalmente prodotto trasformato, e abbiamo interesse a difendere le eccellenze”.
In merito alla possibilità che sui singoli Paesi ci siano dazi diversi, Prandini dichiara: “In questo momento storico è importante tenere unita l’Europa al di là degli ottimi rapporti diretti del nostro esecutivo con l’amministrazione americana”. E c’è poi il tema del dollaro debole, che naturalmente pesa sugli scambi: “Aggiunge all’impatto delle tariffe un 17-20% in più in termini di riduzione della capacità di acquisto dei cittadini americani”.
Rispetto ai consumatori italiani e al timore di prezzi in crescita a causa delle mancate esportazioni, Prandini è convinto che non ci sarà questa eventualità, e aggiunge: “Il governo metta in campo da subito un piano di comunicazione rilevante per valorizzare le nostre produzioni in America. Non saremo in grado di spostare l’asse dei mercati di riferimento in breve. E agli Usa non possiamo rinunciare”.