Bruxelles (Belgio) – La direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali potrebbe essere operativa già dal prossimo marzo, come riporta un articolo de Il Sole 24 ore. Un provvedimento che, tuttavia, non smette di far discutere Gdo e produttori, in disaccordo sul tema delle dimensioni delle aziende da tutelare. Il testo iniziale fissava un limite di fatturato a 50 milioni di euro e un numero di addetti non superiore a 250 al fine di coinvolgere solo le medie e piccole imprese, i soggetti più deboli della filiera. Limite però decaduto nelle fasi negoziali successive, per cui il testo approvato in Parlamento riguarda tutte le imprese. “La proposta iniziale era equilibrata”, commenta al quotidiano Marco Pedroni, presidente di Coop Italia. “Ma il testo oggi sul tavolo è troppo a squilibrato a favore dell’industria del largo consumo”. Non è da escludersi, quindi, la reintroduzione di un limite dimensionale o l’inserimento di elementi di reciprocità, come fa sapere Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue: “Ci stiamo lavorando, anche se non potrà essere quello iniziale di 50 milioni”. E in merito alla reciprocità “siamo aperti a introdurre miglioramenti in fase di revisione”.
Pratiche commerciali sleali: allo studio un nuovo limite sulle dimensioni aziendali
federica2023-06-29T10:35:04+02:0030 Novembre 2018 - 10:06|Categorie: Retail|Tag: gdo, industria largo consumo, marco pedroni, paolo de castro, pratiche commerciali sleali|
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