Pratiche sleali, dal 2022 aperti oltre 800 dossier. Contestazioni nel 37% dei casi

2024-02-28T11:15:21+02:0028 Febbraio 2024 - 11:15|Categorie: Mercato|

Roma – I controlli sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare si sono intensificati a partire dal 2022, quando sono stati affidati all’Icqrf a seguito del decreto legge che ha recepito la direttiva Ue in materia. In proposito, il ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, che ha chiesto “un salto di qualità nella lotta alle pratiche commerciali sleali anche grazie alle 300 nuove unità che, come previsto dalla Legge di bilancio 2022, rafforzeranno in questi mesi l’organico dell’Icqrf”.

Il tema resta caldo, come ha dimostrato la sanzione a Italatte (Lactalis) e le reazioni che sono seguite. Il capodipartimento dell’Icqrf, Felice Assenza, ha ricordato che dal 2022 sono circa 800 i dossier aperti, con 297 contestazioni. Un’accelerazione impensabile se consideriamo che nei nove anni prima del decreto, dal 2012 al 2021, le contestazioni erano state poche decine. Tra l’altro, sugli 800 dossier aperti, il 37% è stato oggetto di contestazione, a conferma di quanto la materia sia incandescente. Spiega Assenza: “La difficoltà è che si tratta spesso di irregolarità formali figlie di prassi consolidate in particolare nel settore agroalimentare. Accordi stipulati non in forma scritta, nei quali spesso non sono specificati elementi fondanti come il prezzo o le quantità pattuite. Ma anche casi più gravi di modifica unilaterale del contratto, di resi della merce senza corrispettivo, di ritardi nelle tempistiche di pagamento, di somme richieste e non dovute oppure di spese di promozione nel punto vendita non concordate e imputate al produttore agricolo”.

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