Grado (Go) – Mentre in Europa cresce l’epidemia dell’influenza aviaria, in Italia è stato registrato il primo caso a Grado, in provincia di Gorizia. Il 28 dicembre, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (sede del Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria), ha confermato la positività per il virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5, in organi prelevati da un fischione selvatico, una specie simile alle anatre. Le analisi hanno confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità. In Europa l’influenza si sta diffondendo rapidamente: il problema ha finora coinvolto 14 Stati (soprattutto Francia e Ungheria), per un totale di 498 casi, di cui 214 nel pollame domestico e 247 nell’avifauna selvatica. A scopo precauzionale, il 7 novembre e il 9 dicembre il ministero della Salute aveva già disposto il rafforzamento delle attività di vigilanza veterinaria per ridurre il rischio di trasmissione dell’influenza aviaria dai volatili che vivono allo stato selvatico al pollame ed ad altri volatili in cattività. Allo stato attuale, il rischio per l’uomo è bassissimo, e l’influenza aviaria non comporta il contagio della carne di pollo. Pertanto, stando a quanto scrive Il fatto alimentare, “il consumo di prodotti avicoli è del tutto sicuro”.
Aviaria: scoperto primo caso in Italia. Ma il consumo di carni avicole è sicuro
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