Venezia – La task force italiana incaricata di preparare la difesa del Prosecco, entro il prossimo 20 novembre, ha un nuovo asso nella manica: l’attestata storicità del nome. Sabato 2 novembre a Venezia, nel corso di una riunione tra i membri del gruppo di opposizione – il presidente del Veneto Luca Zaia, il sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio, gli assessori Federico Caner del Veneto e Stefano Zannier del Friuli Venezia Giulia, i tecnici del Gruppo di lavoro nazionale e il team di legali al lavoro sulla questione – sono state presentate alcune prove storiche a supporto di questa tesi e risalenti al 1300. In queste mappe si attesta infatti l’esistenza della cittadina di Prosecco, vicino a Trieste, indicata nei documenti austriaci – a quei tempi il Friuli Venezia Giulia era sotto la dominazione asburgica – con il termine Prosek, quale traslitterazione linguistica dall’italiano. A contribuire a questa ricostruzione anche una mappa del 1585 incisa nel rame e appartenente alla famiglia Zonin in cui la cittadina triestina di Prosecco è chiamata Prosek. “È la dimostrazione, la prova provata, che il toponimo che ha dato la riserva del nome al Prosecco nel 2009 è lo stesso”, sottolinea Zaia. “Abbiamo lavorato sodo per mettere a punto l’opposizione dell’Italia. Sono fiducioso che vinceremo”, aggiunge Centinaio. “Ci aspettiamo ora che la Commissione Ue metta un freno a un goffo e maldestro tentativo di copiare la nostra Dop più importante, e che fermi un pericoloso precedente che istituzionalizzerebbe l’Italian sounding e che quindi va contrastato con ogni mezzo”.
Prosecco vs. Prošek: mappe del 1300 attestano l’origine italiana del nome
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