QBerg analizza prezzi e assortimento di Gorillas

2021-11-29T22:28:22+02:0029 Novembre 2021 - 17:06|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Milano – L’istituto di ricerca QBerg fotografa Gorillas, player del quick commerce in espansione nel nostro Paese.  La comparazione è stata fatta tra i dati generati dal monitoraggio dell’assortimento di Gorillas su Milano e quelli dei principali siti di e-commerce attivi sulla stessa piazza, incluso Amazon Fresh. Sono stati presi in esame i prodotti a largo consumo confezionato (Lcc), escludendo quindi i prodotti venduti freschi come ortofrutta, carne, pesce e altri, nella settimana che va dal 15 al 21 novembre. “Emerge che il 56% dei prodotti di Gorillas su Milano è più caro della concorrenza”, si legge nell’analisi di QBerg,”il 14% è meno costoso, il 7% ha esattamente lo stesso prezzo”. I prezzi, quindi, sono mediamente più alti dell’e-commerce della Gd. Quanto all’assortimento di Gorillas, è ancora abbastanza ristretto: 1.529 referenze, contro la proposta degli e-commerce delle catene che va dagli 8mila ai 10mila prodotti. Da notare come, pur parlando di un assortimento ridotto, il 23% dei prodotti sono esclusivi, ovvero non presenti sui siti della concorrenza. Il grafico sottostante riguarda piatti freschi/specialità (piatti pronti, conserve ittiche, ecc.), bevande analcoliche, liquori e altre bevande alcoliche, conserve di frutta (essenzialmente frutta secca), salumi, formaggi, vino. Fabrizio Pavone, marketing e business development manager di QBerg, commenta: “L’esigenza di avere le bevande consegnate fredde, formaggi e salumi di nicchia, buona selezione di alcolici, fa pensare ad una scelta assortimentale mirata ad essere complemento della spesa ordinaria. Quindi inserire il Q-Commerce nel segmento dell’online food&grocery è azzardato a mio parere, stiamo parlando infatti di un diverso posizionamento di prezzo; di un livello di servizio impossibile da garantire se non per piccole quantità e di una selezione di prodotti rivolta maggiormente alla tipologia specifica piuttosto che all’onnicomprensività dell’assortimento. Il target di riferimento risulta ben diverso dall’acquirente medio dell’e-commerce food&grocery”.

 

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