Rapporto Coop winter edition: ‘preoccupazione’, ‘curiosità’ e ‘fiducia’ sono le parole chiave del 2025

2025-01-07T11:13:43+02:007 Gennaio 2025 - 11:12|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Bologna – L’edizione invernale del Rapporto Coop fotografa un quadro in chiaroscuro sulle aspettative 2025. Chiamati a definire con una parola l’anno che verrà, il 40% del campione sceglie il termine ‘preoccupazione‘ e seppur subito dopo, in nome di un atavico spirito di adattamento, c’è anche chi opta per ‘curiosità‘ (28%) e si spinge fino alla ‘fiducia‘ (23%) e finanche all’ottimismo (22%), è pur vero che nella top five delle indicazioni ci sono anche l’’insicurezza‘ (25%) e l’’inquietudine‘ (21%). Un sentiment del Paese diviso e contrastato in cui coloro che esprimono aspettative in qualche modo positive per il nuovo anno raggiungono appena il 52% superando solo di misura coloro che invece guardano con tinte fosche ai prossimi 12 mesi. Un clima sociale certamente più grigio rispetto a dichiarazioni precedenti anche solo di un anno fa (allora ‘serenità’ e ‘accettazione’ erano le parole che si associavano per la maggioranza al 2024). È l’istantanea degli italiani scattata dalle due survey dell’Ufficio Studi Coop condotte a dicembre 2024; la prima su un campione rappresentativo della popolazione italiana in collaborazione con Nomisma e la seconda sulla community di esperti del portale italiani.coop.

Gli italiani che ipotizzano una crescita dei consumi superano del 6% quelli che prevedono di diminuirli, al primo posto delle intenzioni di spesa in crescita gli italiani indicano bollette e utenze, ovvero spese obbligate; quanti pensano di spendere di più per le utenze superano del 26% quanti sperano di pagare meno.  Il saldo è allo stesso modo positivo per le spese per la salute fisica (24%) e il consumo domestico di cibo (21%). Tutti gli altri settori rimangono in negativo, rinviati ancora per un altro anno i grandi acquisti (casa e auto), in decrescita anche lo smartphone mito dell’ultimo decennio surclassato nelle intenzioni di spesa da altri piccoli elettrodomestici per la casa. Complessivamente, a detta dei manager intervistati, la previsione di crescita di spesa delle famiglie italiane nel 2025 si ferma a un +0,7% (a fronte di una previsione Istat di +1,2%).

Gli italiani, secondo l’indagine, risultano essere più individualisti e conseguentemente intenti a curare la propria dimensione personale. In vetta alle tendenze in crescita nel nuovo anno, fare sport e attività fisica, realizzare escursioni nella natura e leggere più spesso libri e riviste. Una vita più zen in sostanza, anche se molti dei desiderata rimangono chiusi nei cassetti come l’idea di trasferirsi in un’altra città o all’estero, mettersi in proprio o riprendere gli studi. Sposarsi e mettere al mondo un figlio sono poi nei programmi di solo il 6% degli intervistati (4% tra i 18-29enni).

Fra le tendenze del settore food, vince l’home dining con il consumo fuori casa rimasto appannaggio dei più abbienti (se la upper class sale di 13 punti, la lower indietreggia di 35 e anche la classe media mostra segnali di fatica attestandosi su -14).  In linea con questo trend, il 71% privilegerà piatti dalle preparazioni lunghe a discapito dell’acquisto di piatti pronti, mentre il cibo preferito sarà salutare, semplice e autentico, tradizionale. E anche sulla tavola domestica pesano più che mai le differenze sociali ed economiche che si acuiscono in tutto il Paese. Se sono tutte in crescita le previsioni di spesa dell’upper class, le famiglie con redditi più contenuti pensano di sacrificare la spesa di verdura, frutta e pesce. E nelle strategie di risparmio indicate dalle famiglie italiane persiste il ricorso alla Mdd (il 29% ne aumenterà gli acquisti) e la frequentazione dei discount (lo farà di più il 24%).

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