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Sardegna: è guerra fra Coldiretti e il movimento pastori

2019-03-19T16:23:01+02:0019 Marzo 2019 - 16:22|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Milano – La Coldiretti, grande sconfitto mediatico della battaglia per il prezzo del latte in Sardegna, non ci sta a recitare il ruolo di comprimario mal sopportato e prova a rilanciare. Organizzando una manifestazione, a Cagliari, nella giornata di domani, sul tema della crisi del latte ovicaprino e su altri temi agricoli. La convocazione avviene secondo il solito copione coldirettiano, come racconta il sito Agricolae.eu, attraverso telefonate a pastori e ad agricoltori. Ma la reazione è ben diversa da quella cui Prandini&co. sono abituati. I pastori, che per la prima volta si sono organizzati partendo dal basso e superando sigle e schieramenti, proprio non ci stanno. E consegnano ad una lettera, che sta girando sui gruppi social degli allevatori, loro durissima risposta. Pubblichiamo di seguito integralmente il testo:

“I soldatini gialli dopo anni di letargo vengono richiamati alle armi dai caporali che a sentir loro devono andare solo a fare una passeggiata su Cagliari.. Dicono ..tranquilli è molto semplice, come da manuale collaudato da anni, è tutto apposto ci sono anche i pullman gratis! L’obiettivo è riempire la piazza e colorarla di giallo per portare a casa un risultato politico e meschino in vista dell’insediamento del nuovo presidente regionale. Anche questa volta dovete accompagnare i caporali che dalle trattative degli anni scorsi sono usciti con le tasche piene e la bocca cucita.. I caporali hanno fame di consenso e visibilità…parlano per sentito dire e a vanvera di filiera, programmazione e ristrutturazione di consorzi e tutela dei diritti per i pastorelli ignoranti e incapaci che hanno fatto casino. Ma non sanno più dove andare e si sono persi nei meandri dei tavoli tecnici nei quali loro, invece, negli anni hanno trovato conforto perché lì sedevano tutti i loro compagni e colleghi. E portando a casa i risultati importanti per il settore lattiero caseario sardo: un prezzo del latte incerto, fame, disperazione, incertezza per il futuro, insicurezza per le nostre aziende. I soldatini non possono rifiutare di indossare la divisa perché terrorizzati dalle ripercussioni personali che ci potrebbero essere da parte del potere, forte dei caporali di colore giallo sporco non trasparente e maleodorante che li terrorizzano da anni e li tengono in un regime di dittatura continua ed asfissiante. Le altre volte era tutto diverso, oggi li portano a combattere per risolvere problemi concreti che prima non avevano mai sentito nominare: consorzi di tutela, tavoli di filiera, programmazione delle produzioni, combattere il sistema marcio!! I caporali non avevano mai detto ai soldatini che i problemi delle loro aziende erano dovuti al malfunzionamento del sistema del quale loro stessi erano parte in causa e quindi ovviamente combatterli significava dover perdere poteri politici ed economici troppo importanti per le loro tasche e la loro visibilità!!”

Nel testo c’è anche un’accusa molto precisa a Coldiretti, in merito alla partecipazione degli allevatori conferenti latte alla vita del Consorzio di tutela del pecorino romano: “I vertici della tanto amata Coldiretti sono pagati fior di quattrini provenienti anche dalle casse regionali ..vi chiederete ..ma con tutti questi soldi hanno fatto degli studi per uscire dalla crisi che ci attanaglia da anni?? Bhe la risposta è ovviamente no. Ma non solo. Ci hanno nascosto anche il fatto che il consorzio di tutela del pecorino romano, con lettera del 12/03/2012, invitava i produttori di latte a partecipare alle attività del consorzio alla quale loro non hanno mai risposto e non hanno mai nemmeno pubblicizzato!!”

E, infine, un appello ai colleghi che militano fra le fila dell’associazione: “Un invito ai soci Coldiretti: continuate a protestare senza colori senza farvi contagiare dalla febbre gialla come ci eravamo promessi ì e non fatevi ingannare da proposte assurde. Non ascoltate le menzogne dei vertici, lo sapete tutti che le proposte serie di lotta contro il sistema sono partite dal basso e per disperazione. Fatevi dare i documenti delle richieste fatte da loro per combattere il sistema e fattevi dare anche l’elenco degli incarichi che hanno nei vari enti e consorzi cosi potrete rendervi conto degli inevitabili conflitti di interesse!! O vogliamo parlare anche di agnello igp?? Altro consorzio poco efficiente e poco chiaro a tutto potrà servire ma non a tutelare i nostri diritti”.

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