Sciopero Inalca: mille lavoratori chiedono maggiore sicurezza e rinnovo del contratto

2021-06-09T09:22:17+02:009 Giugno 2021 - 08:48|Categorie: Carni|Tag: , |

Modena – Stato di agitazione a Castelvetro di Modena (Mo). Dove circa mille lavoratori dello stabilimento di Inalca e di Gescar, la società detenuta al 100% da Inalca e che svolge lavorazioni in appalto per la stessa, hanno scioperato durante la mattinata di lunedì. Secondo i rappresentanti sindacali di Flai/Cgil e Filt/Cgil, da mesi sono state chieste all’azienda misure straordinarie per far fronte alla pandemia – come l’adesione alla campagna della Regione Emilia Romagna sugli screening periodici nelle aziende mediante tamponi a tutti i dipendenti -, una cassa integrazione dignitosa per i lavoratori, ma anche risposte chiare sul rinnovo del contratto nazionale e aziendale, oltre al rispetto della normativa sugli appalti. “Chiediamo di poter discutere di questi aspetti con l’azienda che, invece, ha chiuso completamente ogni canale comunicativo nonostante i lavoratori abbiano continuato a lavorare e a produrre con serietà e impegno anche durante questo anno di pandemia”, spiega Diego Bernardini, rappresentante della Flai Cgil di Vignola (Mo). Sempre secondo le parole dei rappresentanti sindacali, Inalca e Gescar avrebbero deciso, in modo unilaterale, di diminuire il premio aziendale per chi è stato obbligato a restare a casa in quarantena oppure per chi è stato messo in cassa integrazione causa Covid 19. “I lavoratori che sono andati a lavorare nonostante tutto, con grande senso di responsabilità – e si sono ammalati oppure sono stati costretti a casa in cassa integrazione – si sono visti diminuire il premio di produzione”, spiega Ignazio Moschera della Filt/Cgil. “Produzione che non si è mai interrotta, ma che è stata portata avanti da Inalca anche facendo un uso spregiudicato del personale in appalto”.

Torna in cima