Bruxelles (Belgio) – Ancora un passo avanti verso l’eliminazione delle gabbie negli allevamenti, il progetto partito dall’iniziativa dei cittadini europei (Ice) ‘End the cage age’. Dopo il sì del Parlamento europeo, che a inizio giugno ha approvato la risoluzione che obbliga l’Ue a cambiare la legislazione in materia, ieri la Commissione europea ha annunciato il suo impegno a vietare l’uso delle gabbie in allevamento per conigli, galline, maiali e vitelli. Secondo quanto affermato dalla commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, la proposta legislativa verrà presentata entro il 2023 e l’obiettivo sarà quello di far entrare in vigore il divieto nel 2027. La legge sarà elaborata dall’alto, con le procedure abituali dell’Ue che prevedono il cosiddetto ‘trilogo’, vale a dire il lavoro in parallelo della Commissione, del Parlamento e del Consiglio europeo. Ma la spinta che determinerà il risultato arriva dal basso e contiene già una serie di indicazioni che saranno tenute in considerazione. Non solo per i numeri della raccolta firme (1,4 milioni) o per la maggioranza del voto parlamentare (558 sì, 85 astenuti e 37 no) che ha dato il via alla risoluzione: nei mesi scorsi hanno preso posizione a favore del movimento ‘End the cage age’ anche un gruppo di 140 scienziati guidati dall’etologa inglese Jane Goodall e un gruppo di grandi aziende del settore alimentare e della ristorazione, come Barilla, Ferrero e Ikea.
Stop agli allevamenti in gabbia: la legge europea sarà presentata entro il 2023
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