Roma – Le nuove tasse, introdotte in Legge di bilancio, contro lo zucchero e la plastica portano in piazza i lavoratori del settore. Oltre 200, tra dipendenti e imprenditori delle aziende che producono bibite analcoliche che hanno protestato a Piazza Montecitorio chiedendo che vengano rimosse le nuove norme. A rischio, denunciano i rappresentanti dei lavoratori, ci sarebbero fino a 5mila posti di lavoro e stabilimenti costretti a chiudere. Vittorio Cino, presidente di Assobibe, ha dichiarato: “Queste misure produrrebbero un aumento medio dei costi di produzione del valore del 20%. Aumentare la pressione fiscale su imprese che generano valore economico e sociale va in direzione contraria rispetto alle esigenze del Paese perché frena la competitività, blocca gli investimenti e aumentano le incertezze, in un mercato che ha registrato un calo dei volumi del 25% in 10 anni. Se un litro di bevanda analcolica è già gravata del 22% di Iva, come si può pensare di prendere un ulteriore 28% con una nuova tassa sulla produzione? Imprese e lavoratori meritano attenzione e rispetto, scelte informate e consapevoli. Al Governo chiediamo di avviare un tavolo di confronto”. Ad aggravare la situazione, la plastic tax che “colpisce ulteriormente un settore già impegnato ad applicare le nuove costose regole della Direttiva in plastica monouso”. Per dire no a sugar e plastic tax, sono scesi in piazza anche big del settore come Coca Cola, San Pellegrino, Tassoni, Chinotto Neri, Pepsi e Paoletti.
Sugar e plastic tax: imprese e operai protestano davanti a Montecitorio
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