Bruxelles (Belgio) – Il Consiglio Ue e il Parlamento hanno raggiunto l’accordo sulle norme che stabiliscono un quadro giuridico per le Nuove Tecniche Genomiche (Ngt), o TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), come vengono definiti i metodi che permettono di modificare il genoma delle piante in modo simile a ciò che può avvenire in natura o attraverso incroci convenzionali. Le piante così ottenute non sono transgeniche: non sono incrociate con geni esterni, pur essendo geneticamente modificati. Le Ngt dovrebbero consentire di sviluppare nuove varietà di piante in modo più rapido e mirato. Ottenendo maggiore resistenza a fattori esterni come siccità o alluvioni, con l’effetto di ridurre l’impiego di fertilizzanti e pesticidi. L’approvazione era da tempo sollecitata da tutto il mondo agricolo, perché queste tecniche sono già utilizzate liberamente in Cina e si stanno diffondendo rapidamente anche negli Usa, dove la legislazione e le regolamentazioni sugli Ogm sono più permissive.
La nuova normativa UE punta a introdurre un quadro giuridico unico per lo sviluppo e la commercializzazione delle Ngt, con particolare attenzione a tracciabilità, accesso ai semi e proprietà intellettuale. Le nuove regole si applicheranno non solo alle piante coltivate nell’Ue, ma anche a quelle importate. “Le nuove tecniche genomiche possono aiutarci a fare di più con meno. La normativa ci consentirà di sviluppare nuove varietà vegetali più resistenti ai cambiamenti climatici e che richiedono meno fertilizzanti o pesticidi. I nostri agricoltori e il nostro settore agroalimentare saranno meglio attrezzati per innovare e continuare a produrre alimenti sani e sicuri per i nostri cittadini”, ha spiegato Jacob Jensen, ministro per l’Alimentazione, l’agricoltura e la pesca della Danimarca, il Paese con la presidenza di turno dell’Ue e che ha quindi gestito le trattative.
L’eurodeputata svedese del Ppe Jessica Polfjärd, relatrice del testo per l’Aula, ha definito il provvedimento “un grande progresso”, sottolineando come “questa tecnologia permetterà di coltivare piante resistenti al cambiamento climatico e di ottenere rese più elevate su superfici più ridotte”. Secondo la Polfjärd, “Questo è un giorno storico. L’Ue sta compiendo il primo passo per consentire agli agricoltori di accedere a una nuova tecnologia vincitrice del Premio Nobel. Una tecnologia che consentirà loro di coltivare prodotti in grado di resistere ai cambiamenti climatici e garantire raccolti più abbondanti su terreni meno estesi”.