Broni (Pv) – Riportiamo di seguito il testo integrale inviato dal CdA di terre d’Oltrepò in risposta alla ‘Richiesta Azione di Responsabilità’ mossa da alcuni soci ed ex soci.
Oggetto: Riscontro formale al documento denominato “Richiesta Azione di Responsabilità” del 28 giugno 2025
PREMESSA
In data 26 giugno 2025 è stato diffuso tramite piattaforme social un documento, redatto da alcuni soci ed ex soci, intitolato “Richiesta Azione di Responsabilità”, rivolto contro l’organo amministrativo, la direzione e i soggetti di controllo della cooperativa.
Il contenuto di tale documento presenta gravi errori giuridici, affermazioni false, illazioni personali prive di fondamento e richieste incompatibili con l’ordinamento societario vigente.
La presente comunicazione costituisce la posizione ufficiale di Terre d’Oltrepò Soc. Coop. Agricola, che intende rispondere punto per punto, con rigore e trasparenza, a tutela della propria reputazione, dei propri dirigenti e del patrimonio sociale comune.
- Il documento è giuridicamente irricevibile
Ai sensi dell’ art. 2393 del Codice Civile, un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori può essere validamente proposta solo:
- a seguito di delibera dell’assemblea dei soci, con le maggioranze statutarie previste;
- mediante patrocinio legale qualificato;
- con chiara individuazione dei soggetti, dei fatti contestati, del danno e del nesso causale.
Il documento in oggetto:
- non è stato deliberato da alcuna assemblea;
- non ha alcuna valenza legale o procedurale;
- non presenta né prove, né numeri, né atti contestuali.
È quindi giuridicamente nullo, privo di efficacia legale e irricevibile da qualsiasi autorità o tribunale.
- Le accuse sono false e potenzialmente rilevanti sul piano penale
Attribuire ad amministratori, dirigenti e membri degli organi di controllo:
- responsabilità patrimoniali infondate e non documentate;
- condotte fraudolente o “violente”;
- presunti “danni da 50 milioni di euro” senza alcuna evidenza documentale ;
costituisce un atto gravemente diffamatorio che può configurare:
- diffamazione aggravata (art. 595 c.p.);
- calunnia (art. 368 c.p.);
- abuso del diritto di denuncia.
Se tali contenuti verranno reiterati o diffusi, l’Ente agirà senza indugio in sede penale e civile contro ogni firmatario.
- La costituzione della S.p.A. è pienamente legittima e rafforza lo scopo mutualistico
Contrariamente a quanto sostenuto nel documento, la costituzione della società TDO S.p.A.:
- è avvenuta in modo conforme al Codice Civile;
- è stata deliberata dal CdA, nei limiti delle sue prerogative;
- per quanto occorrer possa, è stata anche approvata dall’assemblea dei soci.
Inoltre:
- la società è interamente controllata dalla cooperativa (100% delle quote),
- lo scopo mutualistico non solo non viene eluso, ma rafforzato, attraverso uno strumento più efficiente per attrarre capitali, generare redditività e valorizzare i conferimenti.
TDO S.p.A. rappresenta l’unico modello in grado di garantire la continuità e la sopravvivenza della cooperativa.
- L’operato del CEO è tracciabile, legittimo e approvato
Il dott. Umberto Callegari:
- ha agito sempre su mandato del CdA;
- ha operato sotto la vigilanza costante dell’ODV, del Collegio Sindacale e dei Revisori;
- non ha mai assunto decisioni strategiche prive di autorizzazione formale.
Tutti gli atti sono verbalizzati, archiviati e documentabili.
Le accuse rivoltegli nel documento sono false, pretestuose e lesive della sua reputazione personale e professionale.
- La dirigente Roberta Cambiaghi non è soggetto passibile di azione di responsabilità
La dott.ssa Cambiaghi:
- è una dirigente, non un’amministratrice;
- non ha potere deliberativo né rappresentanza legale;
- agisce sotto direttiva del CdA e nel perimetro dei suoi incarichi operativi.
Includerla tra i destinatari di un’ipotetica azione ex art. 2393 c.c. è un errore giuridico macroscopico e un atto potenzialmente diffamatorio.
- La cifra di “50 milioni di euro” è arbitraria, falsa e priva di qualsiasi base probatoria, tecnica o contabile
Nel documento si afferma che le azioni del CdA e della dirigenza avrebbero prodotto un “danno stimato in 50 milioni di euro”.
Tale affermazione:
- non è supportata da alcun elemento probatorio;
- non trova riscontro in alcun bilancio approvato;
- non è collegata ad atti, delibere o contratti specifici;
- non è mai stata oggetto di rilievo da parte di Revisori, Sindaci o ODV.
Si tratta di una cifra totalmente arbitraria e infondata, usata in modo retorico e diffamatorio, che non può essere invocata né in ambito giudiziale né societario.
- I Tribunali hanno riconosciuto la legittimità dell’operato di TDO
Nel contenzioso promosso da Mack & Schühle, richiamato impropriamente nel documento, i Tribunali di Milano e Pavia hanno, rispettivamente, sospeso il titolo in virtù del quale erano stati avviati dei pignoramenti nei confronti della Cooperativa e sospeso i procedimenti esecutivi conseguenti
Qualunque tentativo di usare tale vertenza per sostenere ipotetiche colpe interne è infondato e già smentito dalla giustizia ordinaria.
- L’invocazione di un commissario o di un liquidatore è giuridicamente infondata e improponibile dai soci
Il documento pretende l’intervento di un commissario o di un liquidatore per avviare azioni contro l’organo amministrativo. Anche tale richiesta è erronea e inammissibile in diritto.
Infatti:
- né un commissario né un liquidatore possono essere “invocati” dai soci:
o un commissario giudiziale può essere nominato solo da un tribunale, in casi previsti dalla legge ;
o un liquidatore viene nominato dopo delibera di scioglimento;
La richiesta è dunque priva di fondamento giuridico e alimenta false aspettative, esponendo i firmatari a ulteriori responsabilità.
- CONCLUSIONI
Il documento del 28 giugno:
- è giuridicamente nullo;
- è gravemente diffamatorio;
- contiene affermazioni false, illazioni infondate e richieste improponibili.
Terre d’Oltrepò SCAPA respinge integralmente ogni contenuto, diffida i firmatari da ulteriori azioni simili e si riserva ogni diritto di tutela civile, penale e patrimoniale a difesa della società, dei suoi amministratori, dirigenti e della stabilità dell’intero sistema cooperativo.
Richiamiamo inoltre tutti i soci alla responsabilità:
atti di questo tipo, maldestri nei contenuti e assolutamente distruttivi negli effetti, non solo non producono alcun risultato utile, ma arrecano un danno diretto alla cooperativa e all’intera comunità locale.
È importante che la base sociale riconosca l’azione ricorrente di soggetti già noti, che negli anni hanno contribuito a indebolire la cooperativa, compromettendone la reputazione, la governance e la sostenibilità.
La priorità oggi è tutelare il lavoro, il valore creato e l’interesse comune. Chi agisce per dividere, destabilizzare o screditare, agisce contro la cooperativa e contro il territorio.
Cordiali saluti,
Il Consiglio di Amministrazione
Terre d’Oltrepò Società Cooperativa Agricola