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Todis chiude bene il 2023 con un progetto ambizioso, il rating sulla sostenibilità dei fornitori delle Mdd

2024-06-07T11:33:47+02:007 Giugno 2024 - 12:30|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , |

Di Luigi Rubinelli

In questa azienda, Todis di Iges (Pac20009 di Conad) e Addis (Conad Adriatico), hanno una caratteristica che manca a molte aziende del largo consumo, la trasparenza.

Sarà perché le cose qui vanno benone, sarà perché il direttore generale, Massimo Lucentini e il suo management, hanno ricevuto da tempo una fiducia totale da parte dei due azionisti. Sarà perché hanno superato il mld di euro di fatturato. Sarà perché la strategia di Lucentini è risultata vincente da prima degli anni controversi del Covid. Sarà anche perché un pezzo di posizionamento è copiato di buon passo dai suoi competitor.

Todis chiude il 2023 con fatturato di 1,167 miliardi di euro e con una crescita del +16% a rete totale e del +5,5% a rete omogenea. Anche la quota di mercato è aumentata, passando dal 4,1% al 4,3%, grazie al notevole sviluppo della rete soprattutto nell’area del Lazio. Negli ultimi cinque anni (2019-2023), il sell out di Todis, che sviluppa il suo business con la formula franchising, con 313 punti vendita distribuiti in tutto il centro-sud Italia, ha registrato un incremento cumulato del fatturato del 58,8%. “Per il 2024 contiamo di superare il 4,5% di quota di mercato e di chiudere l’anno con un incremento di fatturato tra il 6% e l’8%, con una parità in crescita tra il 3% ed il 4%”, ha dichiarato Massimo Lucentini, direttore generale Todis. Il 2023 è stato un anno di espansione importante per la rete, con 38 nuovi punti vendita aperti per un investimento pari a oltre 40 milioni di euro. Nello specifico, alle 13 aperture di store di affiliati previste, si è aggiunta l’acquisizione della rete Fresco Market (ex Tuodì), composta da 25 punti vendita, un’operazione che ha rafforzato laleadership di Todis nell’area romana.

Sarà perché… Potremmo aggiungere altre considerazioni ma ci fermiamo qui e torniamo sulla trasparenza. Le presentazioni di Lucentini sono particolarmente ampie e profonde ma in più lui risponde senza colpo ferire a tutte le domande, anche le più controverse.

La sostenibilità vista con i fornitori

Guardiamo quindi alla quarta edizione del Rapporto socio-ambientale. “Essere vicini ai consumatori significa parlare di sostenibilità”, dice il presidente Gianni Capobianco “Valori che ormai fanno parte del nostro vissuto e del nostro posizionamento”. Ed è per questo che è stato varato un piano ambizioso con i fornitori delle Mdd, marche del distributore, 2.500 referenze che stanno lievitando sia nella parte alta della scala prezzi, sia in quella bassa.

Todis ha 1.000 fornitori circa, il 95% sono italiani.

A febbraio del 2023 Todis ha mandato a loro un questionario di 12 punti per definire un rating di sostenibilità. “Non vogliamo una sostenibilità di facciata e nemmeno favorire il green washing”, dice Marco De Angelis, responsabile qualità Todis, “ma rispettare e far rispettare i criteri Esg in un percorso evolutivo di sviluppo”.

Todis con questo percorso al quale per il momento sono coinvolti il 35% dei fornitori (vogliono arrivare al 60% nel 2026) vorrebbe:

  • misurare l’impatto delle proprie Mdd e dei loro pack,
  • coinvolgere i fornitori nel monitorare e controllare ogni singolo aspetto delle filiere, dalle materie prime gli imballaggi,
  • assicurare il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente e della salute dei clienti, garantendo che ogni prodotto a marchio, Mdd, sia controllato, salubre e sicuro.

Il ruolo di Sgs Italia

Per l’analisi dei questionari e la definizione di un rating Todis si è affidata a Sgs Italia.

Ai fornitori rientrati nel rating viene chiesto di sottoscrivere un Codice di condotta con la misurazione di indicatori quali-quantitativi di:

  • pack sostenibili,
  • risorse ambientali,
  • filiere alimentari,
  • politiche di risparmio energetico nelle varie fasi trasporto,
  • nello spreco alimentare,
  • nella responsabilità sociale.

I risultati saranno sul sito Todis.it e aggiornati periodicamente

Ad oggi Sgs ha esaminato 328 questionari e individuato 114 fornitori già idonei. Entro settembre Sgs fornirà a Todis l’elaborazione del punteggio dato a ciascuna azienda e alla classifica così ottenuta. Nell’ultima fase del progetto Sgs farà una valutazione dell’applicazione del codice di condotta da parte dei fornitori tramite audit on site e documentali.

Alla fine darà un certificato Sgs.

Ma c’è di più: il progetto sarà rivisto ogni anno e revisionato ogni tre anni.

Sarà visibile in una apposita pagina del sito Todis.it l’andamento del progetto e i vari passi e dettagli effettuati. Da qui il nostro intercalare iniziale sulla trasparenza.

I fornitori, dicono da Sgs e dice Marco De Angelis, appaiono consapevoli del percorso da fare, e alcune volte si scopre, nell’auditing che alcune aziende fanno di più di quel che dichiarano.

“Oggi la competizione – sottolinea Massimo Lucentini – si gioca infatti sui valori e sul posizionamento dell’insegna e dell’azienda”.

Il commento di Alimentando

Con questa iniziativa e la sua evoluzione nel tempo Todis sfida il sistema del largo consumo a prendere seriamente la questione della sostenibilità partendo dai fornitori dei suoi prodotti a marchio. Todis diventa così il capofila nella gdo di un nuovo modo di fare business tenendo l’ambiente al primo posto.

Coop nel 2022 ha premiato sei tra i fornitori dei prodotti a marchio Coop nell’ambito di ‘Coop for Future’. Il progetto, volto a sensibilizzare i fornitori Coop sui temi della sostenibilità, quest’anno compie 14 anni. Senza nulla togliere al progetto di Coop che ha avuto una forte valenza negli anni scorsi, ma non è stato più aggiornato, Todis di fatto costringe i suoi fornitori a pensare in profondità alla sostenibilità a 360°.

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