Bruxelles (Belgio) – Raggiunto un accordo sulla riforma della nuova politica agricola comune (Pac) post 2020. Che punta a tenere maggiormente conto delle sfide ambientali e climatiche. E nella quale almeno il 20% della dotazione nazionale degli aiuti diretti dovrà essere dedicata a incentivi per pratiche agronomiche verdi. Dopo oltre due anni di negoziati, riuniti a Lussemburgo, i ministri dell’Agricoltura dei 27 Stati Ue hanno concordato di assegnare per la prima volta i fondi della Pac in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. Dal 2023, dunque, quando entreranno in vigore le nuove regole, lo Stato membro sarà giudicato sugli obiettivi raggiunti del Green Deal. Il nuovo accordo prevede che ogni Paese Ue presenti un piano strategico nazionale per la definizione e l’attuazione degli interventi relativi ai pagamenti diretti, alle misure di mercato e allo sviluppo rurale. L’accordo prevede anche il sostegno ai giovani agricoltori e alle piccole aziende agricole. Inoltre uno Stato membro potrà creare un fondo di mutualizzazione nazionale, fino all’1% dei pagamenti diretti percepiti dagli agricoltori, da attivare in caso di catastrofi, come alluvioni e siccità.
Ue: accordo sulla riforma della Politica agricola comune
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