Trapani – Vendemmia 2025 al via in anticipo in Italia. La produzione quest’anno, stando alle stime Coldiretti, dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 milioni di ettolitri, in linea con gli anni precedenti. E mentre nei campi si raccolgono le prime uve – primi fra tutti i grappoli di Pinot nero per lo spumante nell’azienda agricola Massimo Cassarà (Tp) –, tante sono le questioni a fare dal sfondo al settore, prima su tutti l’incertezza generata dall’accordo Usa-Ue per dazi al 15%. “Gli Stati Uniti, primo mercato per valore del vino italiano, impongono dazi che complicano le esportazioni”, si legge in una nota dell’organizzazione. “E sul fronte culturale, proseguono le campagne che cercano di demonizzare il vino, dimenticando il suo posto nella Dieta Mediterranea e i benefici legati a un consumo consapevole”.
Un quadro in cui però il vino italiano continua a rappresentare un’eccellenza assoluta. Secondo Coldiretti, il comparto vale oltre 14 miliardi di euro. Sono 241mila, oggi, le imprese coinvolte, su 675mila ettari coltivati a vite. Veneto, Sicilia e Puglia guidano la classifica delle regioni più produttive, e “dietro ogni bottiglia ci sono 1,3 milioni di persone: agricoltori, enologi, cantinieri, venditori, comunicatori”, conclude Coldiretti.
