Via libera del Mipaaf al Prosecco rosé. Ed è già polemica

2020-05-28T12:55:31+02:0026 Maggio 2020 - 10:55|Categorie: Vini|Tag: , |

Treviso – Il Comitato nazionale vini del Mipaaf ha accolto la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco che prevede l’introduzione della tipologia rosé. Si chiamerà ‘Prosecco spumante rosé millesimato’ e potrà contenere dal 10% al 15% di Pinot Nero vinificato in rosso. E proprio la scelta del Pinot Nero, un vitigno internazionale, al posto di una varietà autoctona, sarebbe alla base delle proteste di alcuni ‘puristi’ del Prosecco. Che vedono nella modifica del disciplinare solo un’operazione di marketing. Non è di questo avviso il Consorzio di tutela della Doc Prosecco: “A tutti coloro i quali hanno contributo all’ottenimento di questo importante risultato va il nostro ringraziamento che, in considerazione del momento che stiamo vivendo, è particolarmente sentito”, commenta il presidente del Consorzio, Stefano Zanette. La produzione di Prosecco Doc rosé – 20 milioni di bottiglie stimate a breve termine – andrà infatti a incontrare la domanda di alcuni mercati internazionali che da anni dimostrano di apprezzare molto questa variante del tradizionale Prosecco. Ne è convinto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Il Prosecco rosé era una realtà per gli amanti del buon bere, basta pensare che in un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti l’84% degli intervistati dicono di conoscerlo”, ha commentato Zaia. “Oggi questa realtà può vantare anche il riconoscimento ufficiale. Abbiamo aggiunto una nuova gemma a quel diadema di 500 milioni di bottiglie all’anno che è il mondo del Prosecco”. Queste, in dettaglio, le specifiche del Prosecco Doc Rosé: vitigni Glera e Pinot Nero (10%-15%); resa di 18 ton/ettaro per la Glera e di 13,5 ton/ettaro per il Pinot Nero; seconda fermentazione metodo Martinotti/Charmat (minimo 60 giorni); colore: rosa più o meno intenso, brillante e con spuma persistente; residuo zuccherino: da Brut Nature a Extra Dry; l’etichetta dovrà riportare l’indicazione ‘Millesimato’ e l’anno (minimo 85% delle uve dell’annata); le vendite saranno possibili dal 1° gennaio dopo la vendemmia.

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