Firenze – “La Regione Toscana si faccia parte attiva assieme al mondo della ricerca ed al mondo consortile regionale per dare vita, in tempi brevi, ad un progetto applicativo ed operativo sui vitigni resistenti a cui fare seguire una sperimentazione in campo della coltivazione e successiva vinificazione delle uve di cloni di Sangiovese ed altri vitigni tradizionali della Toscana enologica”, dichiara Giovanni Busi (presidente Consorzio Vino Chianti), rivolgendo un appello alle istituzioni e alle imprese del territorio. “Siamo ancora fermi”, continua Busi, “mentre altre realtà, soprattutto del Nord-Est, stanno andando avanti”. Il riferimento è ai vitigni resistenti alle crittogame e capaci di battere le malattie fungine: viti che non hanno bisogno di difese chimiche. Alla Regione Toscana “chiediamo di far partire la sperimentazione indistintamente per Igt, Doc e Docg, piantando vigneti con questi nuovi cloni resistenti alle malattie, con particolare riguardo alla peronospora ed oidio. Ovviamente dovranno essere fatte prove di vinificazione delle uve ottenute, sui cloni dei vitigni classici toscani, a partire dal Sangiovese nelle sue varie declinazioni per verificare se il vino che si otterrà da queste uve sarà in linea con qualità e caratteristiche, tradizione e tipicità delle produzioni enologiche toscane”.
Vitigni resistenti: l’appello di Giovanni Busi (Consorzio Vino Chianti) alle realtà del territorio
federico2023-06-14T09:13:59+02:0028 Gennaio 2019 - 15:39|Categorie: Vini|Tag: Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi|
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