Odessa (Ucraina) – Con un videomessaggio, il presidente ucraino Zelensky ha comunicato che “l’accordo sul grano può e deve continuare a funzionare anche senza la Russia”. Nei giorni scorsi il Cremlino aveva comunicato di non voler prorogare l’accordo sui cereali. Almeno fino a quando non verranno rimosse le limitazioni applicate alle esportazioni di cereali e fertilizzanti (leggi qui).
Una decisione, quella russa, fortemente contestata da tutto l’Occidente. Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ha sottolineato che “milioni di persone pagheranno il prezzo” di tale scelta. Dura anche la premier Meloni, secondo cui “usare la materia prima che sfama il mondo come un’arma è un’offesa contro l’umanità”.
Zelenksy – malgrado il recente attacco russo al porto di Odessa, hub strategico per l’export di cereali – ha comunque assicurato che l’accordo rimarrà in vigore (anche grazie alla collaborazione dell’Onu e della Turchia) poiché “nessuno ha il diritto di distruggere la sicurezza alimentare di nessuna nazione”.
La Russia dal canto suo, tramite le parole del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, spiega l’agenzia Interfax, ha sottolineato che “esportare i cereali ucraini sul Mar Nero senza le ‘adeguate garanzie di sicurezza’ della partecipazione della Russia all’accordo sul grano può far sorgere dei ‘rischi’ perché si tratta di una zona che è direttamente vicina all’area di combattimento. Se qualcosa viene formalizzato senza la Russia, allora questi rischi dovrebbero essere presi in considerazione”.
