Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: in rialzo latte e derivati. Ancora giù le borse di grana padano e parmigiano reggiano

2020-05-25T09:42:27+01:0025 Maggio 2020 - 09:42|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di  Assocaseari, rivela prezzi in rialzo su tutti i derivati dal latte e sul latte stesso. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Sul mercato nazionale, il latte crudo è trattato fino a 0,35 €/kg, panna mediamente 1,60 ma con punte fino a 1,65 €/kg, e lo scremato in alcuni casi anche sopra lo 0,23 €/kg. Domanda di latte molto forte, con già giovedì nessuna disponibilità di crudo e di crema e anche lo scremato sempre più difficile da trovare. Già qualcuno, pur di avere merce settimana prossima, si dice pronto a pagare prezzi ulteriormente più alti. Suddetti prezzi si intendono franco partenza. Sul mercato estero, il latte crudo è trattato intorno a 0,34-0,35 €/kg e la crema con richieste fino a 1,68 €/kg per quella tedesca, ma con prezzi nettamente inferiori per altre origini, lo scremato tra 0,20 e 0,23 €/kg. Suddetti prezzi si intendono consegnato Nord Italia. Anche all’estero, così come in Italia, il picco della produzione è stato sorpassato e per questo motivo, così come grazie all’aumento della domanda, difficile trovare merce. La panna poi gode dell’aumento dei prezzi del burro.

– Anche il burro sta seguendo questo trend, con le quotazioni di Kempten salite sia sul minimo che sul massimo di € 0,15, rispettivamente 2,90 €/kg e 3,00 €/kg. L’Olanda salita di € 0,20 si porta a 2,85 €/kg e la Francia, aumentata di € 0,13, si porta a 2,93 €/kg. La media di questa settimana è di 2,91 €/kg. Il mercato reale è come al solito molto più rapido dei bollettini, con indicazione di prezzo tra 3,35 e 3,40 €/kg consegnati. Oggi più facile avere indicazioni piuttosto che offerte perché la disponibilità è praticamente zero, con la Polonia che non offre e addirittura in qualche caso non esegue i contratti vecchi perché non più convenienti. Questa settimana allo stoccaggio privato di burro sono state consegnate circa 9.000 ton, di cui 2.855 ton dalla Germania, 2.300 dall’Olanda, 1.100 l’Irlanda e 1.100 il Portogallo. In totale in stoccaggio privato giacciono 24.300 ton.

– I bollettini del latte in polvere sia magro che intero aumentati sia in Olanda che in Germania, sia per l’uso alimentare che per lo zootecnico. La Francia, invece, segna un invariato. Le offerte sul mercato libero ormai partono da circa 2.300 €/ton in su per l’uso alimentare. Molto basse le consegne allo stoccaggio privato, anche se praticamente raddoppiate rispetto a settimana scorsa. La Germania, che settimana scorsa aveva consegnato 1.200 ton, questa ne consegna solo 75. Invece il Portogallo, che settimana scorsa non aveva consegnato niente, questa settimana ha stoccato poco più di 1.800 ton. Stoccato latte, comunque, per un totale di 3.400 ton circa. Le poche consegne di latte in polvere allo stoccaggio, in parte sono dovute al fatto che i costi di magazzinaggio sono già di per se relativamente bassi per cui è meglio tenere la merce disponibile piuttosto che vincolarla per 3 o più mesi. Inoltre c’è anche la sensazione, non comprovata, che la Cina abbia ricominciato a ritirare la merce dei vecchi contratti che non aveva annullato, ma solo sospeso, nonostante oggi i prezzi siano molto più bassi.

Siero in polvere: stesso andamento del latte, con quotazioni in rialzo sia in Olanda che in Germina, tanto per l’uso zootecnico che per l’alimentare. La Francia, anche nel siero come nel latte, resta invariata.

– Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi ancora in calo per il gouda a 3,11 €/kg e l’edamer a 3,00 €/kg, e in aumento per il cheddar a 3,07 €/kg e l’emmentaler a 5,24 €/kg. In Italia, per l’ennesima settimana continua il calo delle quotazioni del grana padano e del parmigiano reggiano nelle principali Borse Merci, e del Monte Veronese a Verona. Questa settimana sono state stoccate 6.000 ton circa di formaggio, 2.400 delle quali dalla Spagna e 1.900 circa dall’Olanda. Ricordiamo che l’Italia ha terminato il quantitativo disponibile, pari a 12.654 ton, già nei primi quattro giorni di apertura. Anche Irlanda, Spagna, Svezia e Regno Unito hanno raggiunto il 100% del quantitativo stoccabile. La Germania invece ha messo in stock solo 142 ton, in quanto i formaggi tedeschi hanno una shelf life limitata. In totale, vi sono all’ammasso privato 34.384 ton di formaggio.

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