Baggiovara (Mo) – Paolo Gambuli, direttore delle associazioni confindustriali Acimac (macchine per ceramica) e Ucima (macchine per packaging) critica le misure fin qui prese per contenere l’emergenza e rilanciare l’economia. E lo fa a partire dall’esperienza maturata in due settori che fatturano oltre 10 miliardi di euro, con una quota export vicina all’80%. L’esecutivo, spiega, è “politicamente debolissimo, privo di idee, imbevuto di cultura anti-industriale, non in grado di offrire alcun supporto reale al sistema industriale. I miliardi tanto decantati sono solo una garanzia offerta alle banche, non un sostegno di liquidità per le aziende”. “L’Europa”, prosegue, “fa comprensibilmente fatica a garantire il debito pubblico italiano. Il Governo è inadeguato: faccia ripartire subito le aziende che creano valore, perché ora dopo ora perdiamo competitività e quote nei mercati internazionali”. Gambuli sottolinea poi come le misure prese faranno lievitare ulteriormente il debito pubblico “con drammatiche conseguenze per le generazioni future: un’operazione politicamente immorale. In più, in un Paese che passerà da un deficit del 135% al 155% del Pil, non mi sorprende che altri Paesi europei non vogliano sottoscrivere il nostro debito, a maggior ragione senza alcuna certezza di un’inversione di tendenza sui conti pubblici”.
Diretta Coronavirus/Gambuli (Acimac-Ucima): “Facciamo ripartire le aziende che creano valore”
federico2020-04-24T12:22:48+02:0023 Aprile 2020 - 14:31|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: Paolo Gambuli, ucima|
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