Etichettatura d’origine dell’ingrediente primario: la norma europea fa decadere i decreti italiani

2018-04-19T12:25:33+02:0019 Aprile 2018 - 14:00|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Milano – L’approvazione del regolamento comunitario in tema di indicazione d’origine dell’ingrediente primario sulle confezioni rischia di essere, come nelle previsioni, la pietra tombale dei quattro decreti italiani relativi alle etichette di latte e formaggi, riso, pasta e derivati del pomodoro. Nei testi, tra l’altro mai notificati a Bruxelles tranne quello del settore caseario, è riportata infatti la clausola di decadenza: “Le norme perdono efficacia dal giorno della data di entrata in vigore degli atti esecutivi ai sensi dell’art.26 paragrafi 5 e 8 del regolamento 1169/2011”. L’attuale e incerta fase politica si riflette anche su questa vicenda. Non è chiaro, a questo punto, se vi sarà infatti la decadenza automatica, con il ritorno della vecchia normativa in attesa dell’entrata in vigore di quella europea, prevista per aprile 2020, o se verranno riscritte le norme italiane eliminando questa clausola, prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale Ue del regolamento comune. La questione, inoltre, potrebbe finire nuovamente al Tar, come accaduto già nel 2017, poiché vi sono gli estremi per chiedere l’eliminazione di quest’obbligo, che i due ministeri interessati, Mise e Mipaaf, sostengono però essere ancora in vigore.

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