Cremona – A novembre, le esportazioni della Ue hanno continuato ad aumentare, ma a un ritmo più lento, +2,4% in valore rispetto al novembre 2018. Assocaseari, nel commento firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli, traccia il punto del mercato fino a novembre 2019. Il burro è stata la punta di diamante con un tasso di crescita del +61,6% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Come previsto, le spedizioni verso gli Stati Uniti sono diminuite (-34,9%) dopo l’entrata in vigore dei dazi, ma sono state compensate da quelle verso gli Emirati Arabi Uniti, la Turchia e l’Egitto, che rappresentano il 40% del totale. Da gennaio a novembre 2019, l’export di burro è aumentato del 37,8% rispetto allo stesso periodo 2018. Anche le esportazioni di formaggio hanno continuato a crescere: +6,6% a novembre 2019 rispetto a novembre 2018 e +5,2% nel periodo gennaio-novembre 2019 rispetto al 2018. A novembre, le spedizioni verso gli Usa sono invece calate del 26,2%, ma quelle verso quasi tutte le altre destinazioni (soprattutto Corea del Sud, Giappone, Ucraina ed Egitto) sono aumentate. L’export di Smp (latte scremato in polvere) è diminuito per la prima volta nel 2019, -11,6% rispetto a novembre 2018, principalmente a causa delle minori vendite in Cina, Algeria e alcuni Paesi dell’Asia meridionale. Tuttavia, il 2019 è stato un anno eccezionale per il latte scremato in polvere, registrando complessivamente +22,2%. Dopo cinque mesi di crescita, a novembre, le esportazioni di siero di latte sono diminuite del -2,2%, principalmente a causa della minor domanda cinese (-22,2%) dovuta alla peste suina. Tuttavia, i volumi totali 2019 sono simili a quelli dell’anno scorso. L’export di Wmp (latte intero in polvere) è calato dell’1,8% nel mese di novembre e del 13% nei primi undici mesi dell’anno. Le esportazioni Ue di altri prodotti lattiero-caseari a novembre sono state: latte +5,5%, crema -6,3%, butteroil +52,3%, lattosio -21,6%, caseina/ati +11,7%, Mpc + 44,6%, Wpc + 8,9%, infant formula -7,9%.
