Rapporto Ismea-Qualivita: nel 2018, la ‘DopEconomy’ valeva 16,2 miliardi di euro

2020-03-05T10:59:05+02:005 Marzo 2020 - 10:50|Categorie: Mercato|Tag: , |

Roma – E’ stato divulgato ieri il Rapporto 2019 Ismea-Qualivita, che analizza i dati produttivi del 2018 delle Dop e Igp dell’agroalimentare italiano. La ricerca conferma che la ‘DopEconomy’ è trainante per il Bel Paese. Con il comparto dell’alimentare Dop e Igp che nel 2018 ha superato i 7 miliardi di euro alla produzione e che dal 2008 ha triplicato l’export. E con il vino Ig a sfiorare i 9 miliardi di euro di valore dell’imbottigliato. Stando ai dati della ricerca, quest’anno alla sua 17esima edizione, sono formaggi e salumi a farla da padroni nella top 10 del comparto alimentare: parmigiano reggiano Dop , grana padano Dop e prosciutto di Parma Dop occupano le prime tre posizioni in classifica. Seguono mozzarella di bufala campana Dop, aceto balsamico di Modena Igp, gorgonzola Dop e prosciutto San Daniele Dop. Chiudono la top 10 la mortadella Bologna Igp, il pecorino romano Dop, che dal 2017 al 2018 è cresciuto di oltre il 50%, e la bresaola della Valtellina Igp. Per quanto concerne le produzioni vinicole, il Prosecco Dop, in crescita sul 2017, si conferma il prodotto trainante del comparto, seguito a lunga distanza dal Conegliano Valdobbiadene – Prosecco Dop e dal Delle Venezie Dop. Tra gli altri comparti, i dati mostrano una crescita per quasi tutte le categorie, con il boom della pasta Igp e un’espansione a doppia cifra per gli oli d’oliva. Positivo l’andamento del settore ortofrutticolo, nonostante il clima abbia abbattuto la produzione di mele. Trend altalenante per ricotte, mieli e zafferani Dop.

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