Valpolicella: primi risultati dalla task force anticontraffazione

2018-08-27T15:13:11+02:0027 Agosto 2018 - 15:00|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , |

Sant’Ambrogio di Valpolicella (Vr) – Il Consorzio tutela vini Valpolicella va all’attacco dei falsi. Come evidenzia il direttore Olga Bussinello facendo riferimento ai primi risultati della task force anticontraffazione avviata agli inizi di luglio dall’Icqrf a difesa delle Denominazioni che insistono sul territorio scaligero. “Dopo la sigla del protocollo di cooperazione sono state inviate già 115 diffide ad altrettanti siti web, sia nei Paesi terzi che in Europa”, spiega Olga Bussinello. “Un risultato importante ma non sorprendente, vista la proliferazione dei falsi made in Italy”. In particolare, le autorità competenti hanno ricevuto notifiche per 115 siti, di cui 50 con dominio canadese, 22 statunitense, 25 del Regno Unito e cinque irlandesi. Inoltre, sono state riscontrate irregolarità sui siti di eBay (cinque) e Amazon (otto). Sono poco più di 60 milioni le bottiglie delle Denominazioni del vigneto Valpolicella (Amarone, Recioto, Valpolicella e Ripasso) prodotte lo scorso anno, per un giro d’affari complessivo di 600 milioni di euro, di cui 355 milioni stimati solo per l’Amarone che traina l’export della Dop. L’anno scorso, infatti, il 68% della produzione di Amarone ha varcato i confini nazionali. Tra i principali paesi di destinazione: Germania (24%), Usa (13%) e Svizzera (11%), che congiuntamente assorbono il 48% dell’export totale. Seguono Uk (9%), Svezia e Danimarca (16%) e il Canada (6%).

 

Da sinistra: Stefano Vaccari, Capo dipartimento Icqrf, Andrea Sartori, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella e Olga Bussinello, direttore.

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