Imola (Bo) – Pietro D’Angeli, direttore generale di Clai, in un’intervista all’Economia del Corriere della Sera racconta il percorso della cooperativa dall’inizio della pandemia fino ai risultati positivi a fine anno. “I primi due mesi della pandemia sono stati segnati da una forte preoccupazione, con una perdita delle vendite che è andata oltre il 30%. Nonostante il calo importante dovuto, in primo luogo, alla mancanza della ristorazione, però, non ci siamo mai arresi. Abbiamo reagito velocemente e trovato nuovi canali per rassicurare tutti i componenti della filiera”, commenta. Interessanti le mosse sul fronte del personale interno e del rebranding: “Non abbiamo mai fatto ricorso a un’ora di cassa integrazione per salvaguardare lo stipendio dei nostri dipendenti. Anzi, nonostante le difficoltà del periodo, abbiamo continuato con la nostra politica di assunzioni: abbiamo avuto 21 nuovi ingressi negli ultimi 12 mesi”. Grazie al nuovo marchio firmato Rob Janoff, la cooperativa è riuscita anche ad avere un’immagine più moderna: “Abbiamo rafforzato la presenza in Europa, Giappone e Stati Uniti. Puntiamo ad allargare ancora il nostro giro d’affari fuori dai confini nazionali, anche grazie alla ripresa delle fiere”.
D’Angeli (Clai): “Puntiamo a sviluppare ancora di più l’export”
federico2021-06-28T12:09:50+02:0028 Giugno 2021 - 12:09|Categorie: Salumi|Tag: clai, Pietro D'Angeli|
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