Ricerca ‘Iri per Vinitaly’: gli italiani preferiscono le bottiglie a denominazione d’origine

2022-04-12T16:49:34+02:0012 Aprile 2022 - 16:49|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , |

Verona – Si è svolta ieri, in occasione di Vinitaly a Verona, la 18esima tavola rotonda su vino e Distribuzione moderna, organizzata da Veronafiere e moderata da Luigi Rubinelli. All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Federvini e Unione Italiana Vini e rappresentanti delle insegne distributive, che hanno valutato i dati della ricerca ‘Iri per Vinitaly’, presentati da Virgilio Romano, Business Insight Director di Iri. A scaffale, i consumatori sembrano prediligere sempre più le bottiglie da 0,75 a denominazione d’origine. Il loro prezzo medio continua a crescere: 5,55 euro per la bottiglia da 0,75 nel 2021 (con un aumento del 4,1% sul 2020), per un valore complessivo di quasi 1 miliardo e mezzo di euro. Il vino più venduto nella Distribuzione moderna italiana, il Chianti, spunta un prezzo medio di 4,09 euro a bottiglia, per un valore complessivo di circa 83 milioni di euro. Le bollicine nel 2021 sono cresciute a volume del 17,9% e a valore del 20,0%, un successo dovuto alla loro prepotente entrata nel rito degli aperitivi, dal sempre maggiore gradimento dei giovani, e dallo sdoganamento come vino da pasto. La crescita è trainata dall’exploit del Prosecco, ma vendono bene anche Moscato, Fragolino, Asti e Brachetto. Da sottolineare anche il fenomeno crescente della spumantizzazione dei vini tipici, molto gradita dai consumatori: Vermentino, Passerina, Negroamaro, Garda, Falanghina, Grillo, Ribolla, Pignoletto, Muller Thurgau, Novebolle (Romagna doc), Pecorino, Gewurztraminer, Fior d’Arancio (Colli Euganei doc) e altri.

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