Palermo – Un inverno e una primavera privi di piogge hanno promosso un’anticipazione di ben 12 giorni di tutte le fasi fenologiche e fisiologiche della vite. “Le previsioni per l’annata 2024 parlano di qualità e di uve sane e integre ma anche di tecniche agronomiche e di gestione del suolo che oggi consentono di affrontare meglio la siccità in Sicilia e nei vigneti”, ha dichiarato Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, associazione che promuove il vino siciliano nel mondo. È infatti stimato un incremento del 10-15% rispetto alla precedente annata, ma anche un calo fisiologico della media ottimale. I vitivinicoltori in Sicilia si rivelano capaci di governare il terreno, nonostante la mancanza d’acqua, grazie all’utilizzo di portainnesti innovativi e all’uso di prodotti naturali che riparano dagli stress ambientali e dalle ondate di calore. E la corretta gestione del suolo e delle risorse idriche permette l’irrigazione di precisione nonché l’ottimale uso dell’acqua. Il problema della gestione delle risorse idriche, però, non può essere affrontato in maniera autonoma dai singoli produttori: “Occorre una visione politica d’insieme che consenta di attuare in maniera strutturale un piano idrico”, ha concluso Cambria.
