Modena – Il commissario per la Psa Giovanni Filippini ha parlato per mezz’ora ora alla Giornata della Suinicoltura 2024, spiegando quali sono le azioni che verranno attuate grazie all’Ordinanza 5/2024 per contenere l’emergenza peste suina africana.
L’intervento è stato molto ‘spettacolare’, ma anche ricco di concretezza e pragmaticità. Sulla controversa decisione di bloccare la caccia al cinghiale nelle zone di restrizione è stato chiarissimo: “La caccia ha provocato la situazione attuale, favorendo la diffusione e lo sparpagliamento del virus. Faremo il depopolamento in maniera ordinata, coordinata ed efficace. Nel frattempo, una mano ce la sta dando il virus stesso, perché il cinghiale che entra in contatto con il virus muore quasi sempre. E anche i lupi in questa fase sono alleati, un quanto predatori naturali del cinghiale”.
Filippini ha annunciato a breve la nomina, da parte del Governo, di un subcommissario su sua indicazione: “Sarà una figura autorevole e in grado, anche da un punto di vista gerarchico, di fare rispettare le misure necessarie”. Il commissario è stato duro con i 29 allevamenti dove quest’anno sono scoppiati i focolai: “In quegli allevamenti le misure di biosicurezza non sono state rispettate. In alcuni casi la gravità è stata anche maggiore, con l’interramento di animali infetti. Dobbiamo fare rispettare queste misure, con la formazione anche dei camionisti. Oggi un allevatore che non vuole mettere la doppia recinzione concentrica o che non rispetta questo concetto deve chiedersi in tutta onestà se vuole continuare a fare questo mestiere”.
Da sinistra: Francesco Feliziani, Simona Forcella, Giovanni Filippini e Sandro Rolesu
L’intervento completo sarà pubblicato sul numero di novembre di Salumi&Consumi.