La piccola enoteca di Esselunga-Le eccellenze in via Spadari a Milano. Si può fare di più?

2024-11-14T09:00:30+02:0018 Novembre 2024 - 08:30|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Vini|Tag: , , , , |

Di Luigi Rubinelli

Alcuni lettori mi chiedono come mai quando scrivo di Esselunga racconto solo positività.

Ho spiegato loro che non è affatto vero e questo vale anche quando scrivo su Finiper: li considero i primi due retailer italiani per organizzazione e qualità tout court.

È invece vero che sono in difficoltà a trovare punti di debolezza soprattutto rispetto ai molti strafalcioni dei loro competitori.

Allora proviamo a trovare un punto di debolezza in un temporary del quale Alimentando ha più volte parlato: Le eccellenze di Esselunga in via Spadari a Milano, un temporary che ormai dura da un po’…

L’enoteca è pressoché inesistente.

Avete in mente l’enoteca di un qualsiasi superstore della catena? Curiosamente qui in via Spadari, a due passi dal Duomo di Milano, i vini sono contati con il lanternino: Ruinart Brut, Ruinart Rosè, Veuve Cliquot, Ferrari Brut, Cà del Bosco Brut, Ruggeri Cartizze, Vermentino Antinori, Lugana Ottella, Montiano Cotarella, Brunello Montalcino Banfi, Campofiorin Masi, Sauvignon Jermann, Sfurzàt 5 Stelle Negri e poco più…

I vini sono alloggiati in due rack da un metro ciascuno, per cinque ripiani. In aggiunta alcuni vini sono esposti in un piccolo armadio verticale refrigerato.

La parte della superficie dedicata alla gastronomia (l’altra parte è di Elisenda, i dolci) di Le eccellenze sarà grande 120 mq circa. La superficie lineare dello spazio di vendita è di 100 mq circa, l’enoteca in verticale è 10 mq, non è pochissimo. Tutto bene, allora?

Forse sarebbe il caso di ridurre i facing di ciascuna bottiglia ospitata nei rack e aumentare l’assortimento o, magari, inventarsi una scala prezzi, ridotta, su singoli uvaggi. Certo aumenterebbero le rotazioni e quindi il personale avrebbe il suo daffare a rifornire lo scaffale, ma ne varrebbe la pena.

Si può fare?

 

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