Parma – il rallentamento di settimana scorsa (leggi qui) è stato davvero il preludio di un punto d’atterraggio. La settimana precedente (leggi qui) avevamo ipotizzato un assestamento del suino a 1,76-1,77 euro/kg per qualche settimana. Ma siamo in Italia, è in Italia il segno “=” a bollettino sembra non essere contemplato. E quindi nella seduta di ieri è stato formulato un aumento, di un simbolico centesimo (+0,6%), che sostanzialmente recupera quanto perso sette giorni fa. I nuovi prezzi di riferimento sono quindi 1,775 euro/kg per il pesante Dop, 1,715 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,60 euro/kg per il non tutelato più costoso. A questo punto, se la curva seguisse quella del 2024, dovremmo avere un picco pre-pasquale e un nuovo decremento prima dell’estate. Il dato di fatto è che quest’anno la filiera è riuscita a portare la quotazione del suino a una cifra più ragionevole (l’anno scorso di questi tempi era 2,108), gli operatori sperano che il dazio da pagare agli usi e ai costumi italiani non sia tale da distruggere ancora una volta gli equilibri che si stanno faticosamente raggiungendo: soprattutto sui tagli freschi, dove un rimbalzo in aumento su certi tagli (leggi cosce) sarebbe difficilmente sopportabile dall’industria.
