Parma - Niente da fare. Puntuale, come ogni estate, arriva l’aumento del costo del suino. Temuto dall’industria, osteggiato per quanto possibile, ma inevitabile. Certo, l’anno scorso le quotazioni viaggiavano su altri livelli: il vivo Dop costava 2,254 (prezzo medio risultato di una forbice), il non tutelato 2,164, soltanto 3 centesimi in meno del Dop inferiore
Parma - Dopo tre forbici consecutive e un 'non formulato', torna un prezzo pieno per il suino italiano dopo la Cun chiusa pochi minuti fa, e si tratta di una sostanziale stabilizzazione per il Dop e di un piccolo aumento per il non tutelato, che torna ad avvicinarsi ancora di più al primo. I nuovi
Parma - Stupore alla Cun del suino vivo. Dopo tre forbici consecutive, che avevano suggellato una tendenza del -10,6% dal picco primaverile (4 aprile), allevatori e macellatori pubblicano un bollettino con il quinto 'non formulato' dell’anno, un vero e proprio record (nel 2022 e nel 2023 non si è mai superati i 3 'nulla di
Parma - Continuano i giochi diplomatici per poter scrivere sul bollettino che il prezzo del maiale italiano è “tendenzialmente stabile”. La Cun di poche ore fa è riuscita a elaborare per la terza settimana consecutiva una forbice, una soluzione mai vista prima. Oggi si mantiene il vertice alto del range di prezzo messo nero su
Parma - Alla Cun odierna sul suino vivo arriva anche la seconda forbice consecutiva, una delle poche combinazioni che ancora non si erano verificate nel nevrotico mercato tra allevatori e macellatori. A un'analisi esterna sembra un cervellotico stratagemma per poter scrivere a bollettino "tendenzialmente stabile'. In realtà viene confermato un trend al ribasso, visto che
Parma - Dopo il non formulato di settimana scorsa, e il grande compromesso che ha portato le cosce Dop a 5,80 euro/kg dopo 18 mesi ma ha fatto salire alle stelle altri tagli, continua la battaglia per costringere il primo anello della filiera (il secondo, se vogliamo includere i mangimifici) a riportare il maiale a
Parma - Ormai è caos totale. Un mercato sempre più difficile da leggere. Dopo il 'non formulato' sui tagli di settimana scorsa, arriva il nulla di fatto nelle trattative odierne tra allevatori e macelli, il quarto dell'anno. Il suino vivo italiano, in calo dell'8,8% negli ultimi due mesi, rimane per il momento sospeso sulla quotazione
Parma - Un'altra forbice, indice delle tensioni che in questo momento stanno esasperando i rapporti tra allevatori e macelli. Si tratta della seconda quotazione non univoca, dopo quella di due settimane fa. I nuovi pezzi di riferimento sono 2,004/2,024 euro/kg per il pesante Dop, 1,944/1,964 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,770/1,790
Parma - E' compreso tra 4 e 6,5 centesimi il calo del prezzo del suino vivo sancito dalla Cun di Parma poche ore fa. Dopo il non formulato di settimana scorsa, possiamo quantificarlo in una percentuale significativa, compresa tra l'1,8% e il 3% per quanto riguarda il pesante Dop. Si tratta infatti della prima quotazione
Parma - Era ottobre 2023 quando osservavamo una curiosa tendenza ad allargare la differenza di prezzo tra i suini Dop e quelli non tutelati. All’epoca la forbice tra le due quotazioni era aumentata soltanto dello 0,3%, ma oggi la differenza è più significativa. Infatti, se i suini del circuito Dop aumentano di un’inezia (0,2 centesimi,
Parma - Altro ritocco, questa volta di un centesimo (circa mezzo punto percentuale rispetto a settimana scorsa) del suino vivo italiano. Sono 5,8 i centesimi di aumento nell'ultimo mese e mezzo (+2,8%), che portano i prezzi di riferimento a 2,118 euro/kg per il pesante Dop, 2,058 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg, 1,917
Parma - Inizia a farsi decisamente più spinto il rialzo del prezzo dei suini italiani. Dopo una settimana di stop, segnata dal secondo non formulato dell’anno, la prima seduta primaverile porta in dote una stangatina per i macellatori: il pesante Dop torna a sfondare i 2,10, precisamente di 0,8 centesimi, con un aumento di 5,1
