Peste suina, il commissario Filippini: “Dobbiamo difendere gli allevamenti semibradi”

2025-04-28T09:41:36+02:0028 Aprile 2025 - 09:08|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Cagli (PU) – Nell’ambito di ‘Distinti salumi’, l’evento organizzato  nei giorni scorsi da Slow Food a Cagli (Pesaro Urbino), il commissario straordinario alla peste suina ha risposto ad alcune sollecitazioni poste sugli allevamenti semibradi. L’associazione ha inviato a Giovanni Filippini un documento in cui sono racchiuse proposte di revisione della check list di valutazione della biosicurezza per i piccoli allevamenti estensivi, cioè con meno di 300 capi. In particolare, la proposta, elaborata grazie al lavoro di un gruppo di tecnici e veterinari, chiede di adottare approcci volti a evitare abbattimenti a tappeto nelle aziende che, pur rispettando i requisiti di biosicurezza rafforzata, si trovano in zone di restrizione.

“Qualcosa in più per gli allevatori semibradi è necessario metterlo in campo”, ha dichiarato Filippini. “Un conto è allevare migliaia di suini, un altro allevare una ventina di capi di razze autoctone. Dobbiamo difenderli, consapevoli che un conto è parlare di biodiversità quando gli animali sono allo stato brado un altro quando sono stabulati”. Filippini ha ricordato anche il lavoro svolto finora: “Siamo riusciti a evitare l’allargamento a est, nell’area a più alta densità di maiali allevati, cioè le province di Mantova, Cremona, Brescia, e stiamo chiudendo alcuni varchi ancora aperti. L’industria suinicola vale due miliardi di export e ha 40 mila addetti: le Regioni stanno facendo uno sforzo per sostenere gli allevatori negli adeguamenti strutturali in fatto di biosicurezza, ma occorre un cambio culturale e una comprensione dei rischi che comporta non adeguare le strutture”.

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