Roma – “Il fallimento del Nutriscore è sempre più sotto gli occhi di tutti. La decisione di Nestlè di abbandonare questa etichettatura in Svizzera (leggi qui) conferma che questo strumento non funziona e sono i consumatori i primi a rendersene conto. La scelta della multinazionale nasce infatti proprio dallo scarso sostegno ricevuto dall’etichetta a semaforo. I cittadini svizzeri, con il passare del tempo, si sono resi conto dell’assurdità dei risultati dettati da un algoritmo sballato ed evidentemente hanno iniziato a ignorarli. Noi lo avevamo capito dall’inizio”. Lo afferma il vicepresidente del Senato e senatore della Lega Gian Marco Centinaio.
“Le etichette sono uno strumento fondamentale di marketing per le imprese e di informazione per chi va a fare la spesa. Il loro compito non deve essere quello di allarmare i consumatori ma di aiutarli a compiere scelte consapevoli. Vale per il cibo, come per il vino”, spiega Centinaio. “Se un’etichetta riporta informazioni false, come quando afferma che i cibi prefritti siano più salutari del Parmigiano o che un bicchiere di vino sia dannoso come un pacchetto di sigarette, finisce per manipolare il mercato e fornire un cattivo servizio ai cittadini”, continua Centinaio.
“La Lega chiede da tempo all’Unione Europea di fermare questa deriva e di agire in ogni sede internazionale per evitare il diffondersi di etichette ingannevoli. I Paesi produttori di eccellenze agroalimentari devono fare fronte comune per ottenere questo risultato e garantire una concorrenza leale tra le imprese e un’informazione completa e corretta ai consumatori”, conclude il senatore della Lega.