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Confindustria, indagine lavoro 2025: il 37,6% delle imprese valuta l’introduzione dell’IA, ma mancano le competenze

2025-12-10T10:46:52+01:0010 Dicembre 2025 - 10:46|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: , , , , , |

Milano – L’intelligenza artificiale entra stabilmente nelle imprese italiane. Quasi un’azienda su due di Confindustria è coinvolta in processi di trasformazione tecnologica. L’11,5% usa già soluzioni basate su algoritmi avanzati e il 37,6% ne valuta l’introduzione. Le applicazioni principali – si legge nell’indagine sul lavoro 2025 di Confindustria ripresa dal Sole 24 Ore – riguardano analisi dati, marketing, R&S, automazione e assistenza clienti.

Sul fronte del lavoro emergono però criticità: solo il 43,7% delle imprese ha avviato interventi per gestire l’impatto dell’IA sulle risorse umane. La maggiore difficoltà resta la carenza di competenze interne (36,7%), seguita dai costi e dalla complessità dell’integrazione nei processi esistenti. Secondo l’indagine, la diffusione dell’IA dipenderà soprattutto dagli investimenti in formazione. Il 67,8% delle aziende denuncia difficoltà nel reperire profili adeguati, con un mismatch che costa al sistema produttivo 44 miliardi l’anno, pari a 2,5 punti di Pil.

Le competenze più difficili da trovare sono quelle tecniche (57,1%), le mansioni manuali (46,3%) e le skill digitali avanzate (18%), con l’industria più in affanno dei servizi. Crescono quindi le collaborazioni con scuole, Its Academy e università, considerate essenziali per sostenere competitività e produttività. La sfida, si legge sul quotidiano di Confindustria, sarà quella di una “trasformazione veloce ma centrata sulle competenze umane”, dove formazione continua e adattabilità diventano elementi decisivi per il futuro del lavoro.

 

 

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