Roma – Possibile svolta per l’utilizzo dei buoni pasto per fare la spesa. Con l’entrata in vigore, lo scorso primo luglio, dell’aumento a 7 euro della soglia esentasse per i buoni elettronici (rispetto ai 5,29 euro di quelli cartacei), il governo ha voluto dare un incentivo all’utilizzo dei primi, che ancora incidono in modo molto limitato sul mercato. Il passaggio al ticket elettronico dovrebbe garantire maggiori controlli e quindi (almeno in teoria) il rispetto della normativa sui buoni pasto, che da sempre non consente il loro utilizzo cumulativo. Una pratica che è stata fino ad ora largamente tollerata. Soddisfazione da parte di alcuni esponenti della grande distribuzione, che da tempo lamentano le problematiche relative ai buoni pasto in termini di tempi di pagamento, alta incidenza delle commissioni e aggravi nei costi di gestione. Meno contente, ovviamente, le associazioni dei consumatori che si apprestano a dare battaglia, con il Codacons che non esita a definire la limitazione all’uso dei buoni una: “Grave violazione dei diritti dei cittadini”, minacciando una class action.
Limitazioni ai buoni pasto per la spesa: la Gd approva, ma i consumatori non ci stanno
RepartoGrafico2015-08-21T16:08:17+02:0020 Agosto 2015 - 18:16|Categorie: Mercato, Retail|Tag: buoni pasto, codacons, grande distribuzione|
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