Di Giulio e Luigi Rubinelli
Il negozio di Starbucks a Milano-P.zza Cordusio è in una location invidiabile, non è vero? Può sfruttare anche un piccolo dehor all’aperto. L’ambientazione è scenografica e immutata dall’apertura effettuata nel settembre 2016: al centro c’è la torrefazione, a sinistra il bar con le diverse offerte, a sinistra la pasticceria, dolce e salato. Le toilette al -1 sono sempre pulite ed ergonomiche (forse qui la luce è troppo soffusa).
La collaborazione con Princi è ben visibile sui moltissimi prodotti in vendita.
E i prezzi?
Proibitivi, almeno per un certo tipo di clientela, caffè a parte. Il filmato qui sopra lo dimostra.
L’azienda dice che il primo anno le persone che sono entrate nel flagship di Cordusio sono state 2 milioni. Negli anni poi sono diminuite, l’azienda non ha più rilasciato dati.
Gran parte dei clienti sono turisti (molti stranieri, pochi italiani), pochi gli habituè. Il consumo è occasionale sia per il caffè sia per le produzioni di pasticceria dolce-salato.
Il prezzo è giusto?
È giusto per:
- la location,
- il flagship e le sue attrazioni,
- i brand coinvolti (Princi),
- i prodotti, alcuni dei quali non replicati altrove,
- il tipo di materie prime utilizzate.
Non è giusto per:
- il prezzo che una persona ha in mente sia per i croissant sia per le pizze e altri prodotti,
- il prezzo tout court,
- le sedute confortevoli che non sono molte.
Il covid ha messo in difficoltà alcuni Starbucks che sono stati chiusi, poi è continuata la politica di espansione, molto bello quello dell’aeroporto di Malpensa-Milano.
I prezzi continueranno a essere a questi livelli o sono destinati a diminuire?