Kutztown (Usa) – L’agricoltura biologica si dimostra più efficace e resiliente in caso di eventi climatici estremi, e ottiene risultati produttivi migliori rispetto al quella convenzionale. È quanto emerge dal progetto di ricerca Farming System Trial, condotto dal 1982 dal Rodale Institute di Kutztown (Pennsylvania, Usa). Lo studio ha messo a confronto coltivazioni di mais e soia portate avanti con tre sistemi diversi: uno convenzionale con input chimici, uno biologico basato sulla rotazione di colture leguminose per l’apporto di nutrienti, e un altro sempre biologico che utilizza il letame come concime. Ed è emerso che, in caso di siccità o altre condizioni estreme, gli appezzamenti bio hanno subito un calo di produttività molto limitato rispetto a quelli convenzionali. In particolare il mais biologico ha reso il 31% in più rispetto al convenzionale negli anni di siccità.
“L’agricoltura biologica rigenerativa costruisce un suolo sano attraverso l’aumento del carbonio organico”, ha spiegato Reza Afshar, capo scienziato del Rodale Institute. “Ciò consente al terreno di assorbire più precipitazioni durante i periodi di inondazione e di trattenere l’umidità per un tempo più lungo durante i periodi di siccità”.