Malagnino (Cr) – L’innovazione sostenibile in agricoltura può fare la differenza per l’ambiente, le persone e l’industria alimentare. La conferma arriva dal report Ersaf, l’ente per i servizi all’agricoltura e alle foreste di Regione Lombardia, sull’analisi dei risultati dell’ultimo biennio raggiunti dall’azienda agricola sperimentale Agrifuture, 30 ettari di laboratorio di agricoltura fondato da Giorgio Rossi, presidente di MartinoRossi, dove si testano varietà, tecnologie e pratiche agronomiche innovative per produzioni agricole sostenibili e di alta qualità.
Il report si concentra sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica generate dalle attività di coltivazione. La combinazione di tecnologie di precision farming e pratiche di agricoltura conservativa ha ridotto sino a 2,05 tons equivalenti la produzione annua di CO2 per ettaro rispetto a coltivazioni convenzionali (equivarrebbe alla cancellazione di 42 viaggi in auto da Milano a Roma). Il risultato è stato possibile, in primo luogo, dall’implementazione di Underdrip, un sistema di sub-irrigazione e fertirrigazione di precisione brevettato, in grado di abbattere fino al 60% i consumi idrici e di contingentare il ricorso a fertilizzanti e fitofarmaci riducendo, di conseguenza, i consumi energetici legati ai macchinari per l’irrigazione tradizionale, la concimazione e l’irrorazione di fitosanitari.
Il credito acquisito dall’approccio di MartinoRossi alla sostenibilità ha convinto alcune delle più note aziende alimentari italiane a divenire partner del progetto Agrifuture. Tra queste, Fiorentini, Polenta Valsugana e Miscusi.