Cesena (Fc) – Amadori intende espandere e diversificare la sua offerta: “non solo le proteine del pollo, ma anche quelle dell’uovo, del maiale e dei legumi”, spiega al Sole 24 Ore Denis Amadori, figlio di Francesco e ad dell’azienda. L’azienda che, tra i grandi produttori italiani di carne, è stata la prima a sbarcare nel 2022 nel segmento delle proteine vegetali, ha infatti approvato il piano strategico 2024-2028 che ha come slogan “da poultry company a protein company”.
L’obiettivo è arricchire l’offerta di prodotti, non sostituirla. Per concretizzare questa operazione, il gruppo, grazie al bilancio 2023 chiuso a 1,78 miliardi di euro (+2,5% rispetto al 2022), si appresta a riconvertire una parte degli impianti, riservandosi anche la possibilità di ricorrere a operazioni di M&A. L’azienda punta soprattutto sulle proteine vegetali: “quello delle proteine verdi è un mercato che oggi in Italia vale solo 157 milioni di euro, ma è in grande espansione. Con questa nuova strategia puntiamo a raggiungere i 2 miliardi di fatturato entro cinque anni”, dichiara Amadori.
Per lo stabilimento di Monteriggioni, recentemente chiuso, non è stata possibile la conversione dell’impianto alla nuova filosofia delle proteine diversificate, perché “vecchio di quarant’anni”. L’ad però rassicura i suoi dipendenti, dichiarando che per tutta la durata del nuovo piano industriale non sono previste altre chiusure.