Anas: “Il 15% degli allevamenti di suini è a rischio chiusura”

2012-05-28T12:23:13+02:0028 Maggio 2012 - 12:23|Categorie: Salumi|Tag: , , , , |

Verona – Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di benessere animale, fissata per il prossimo 1° gennaio, la suinicoltura italiana potrebbe subire un ridimensionamento del 10-15% nel numero di allevamenti. Molti, infatti, non riusciranno ad adeguarsi alle nuove direttive nei tempi prestabiliti. Il dato è emerso a Eurocarne, il salone internazionale delle tecnologie e dei prodotti per la lavorazione e conservazione delle carni, in occasione del convegno sul tema del benessere animale. Andrea Cristini, presidente di Anas e allevatore socio di Opas, ha lanciato l’allarme: “Secondo uno studio olandese, a causa dei provvedimenti legati al benessere e alla direttiva nitrati, è molto elevata la possibilità che, nel 2014, l’Unione europea registri per la prima volta un deficit produttivo e dica addio all’autosufficienza e a quel 2 o 3% di sovrapproduzione che ci ha consentito di esportare”. Per Andrea Cristini, dunque, si assisterebbe a un’inversione di rotta che aprirebbe la porta a flussi di carne suina dal Brasile. “Chiediamo al governo italiano di concedere una proroga di 36 mesi a partire dal 1° gennaio 2013 in modo da consentire agli allevatori di adeguarsi”. (ML)

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