Roma – D’ora in poi, sughi, salse, concentrati e passate composti per almeno il 50% da derivati del pomodoro dovranno indicare obbligatoriamente, in etichetta, Paese di coltivazione e Paese di trasformazione del pomodoro. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue e Non Ue. Se tutte le operazioni avvengono in Italia, si può utilizzare la dicitura ‘Origine del pomodoro: Italia’. La norma è entrata in vigore con la firma del decreto interministeriale dei ministri delle politiche Agricole e dello Sviluppo economico, rispettivamente Maurizio Martina e Carlo Calenda, annunciata il 21 ottobre da Martina al Forum Coldiretti di Cernobbio. I provvedimenti introducono la sperimentazione per due anni, come già previsto per i prodotti lattiero caseari, pasta e riso. E prevedono una fase per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte.
Arriva l’obbligo di origine in etichetta per i derivati del pomodoro
federica2017-10-23T11:07:48+01:0023 Ottobre 2017 - 11:07|Categorie: Ortofrutta|Tag: derivati del pomodoro, etichetta, origine|
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