Assica: in scena a Roma l’assemblea annuale. Focus su dati di mercato e sostenibilità

2022-06-23T17:38:34+02:0022 Giugno 2022 - 12:11|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: |

Roma – In occasione dell’assemblea annuale di Assica, in scena oggi a Roma, nella conferenza stampa di presentazione sono stati illustrati i principali dati economici del comparto salumi. I prodotti si confermano un vero comfort food in questo periodo di incertezza. Il 2021 ha visto una ripresa dei consumi, sia in Italia (+5,4% in volume) che all’estero (export +15,2% a volume, +12% a valore) oltre che della produzione (+7% in volume e +6,2% in valore), rispetto al 2020 sono cresciuti anche esponenzialmente i costi di produzione e le difficoltà del settore. Le aziende del comparto sono oggi in grave difficoltà perchè risultano fra le più colpite dai rincari: l’utilizzo di energia nei processi di lavorazione e conservazione è altamente impattante e a peggiorare le prospettive si sono aggiunti i casi di Peste suina fra i cinghiali in Italia. Con un grave danno per le esportazioni, sia in Europa che nei Paesi terzi, che durante il 2021 hanno rappresentato un traino fondamentale. “Lo scorso anno abbiamo avuto ottimi segnali di crescita, come testimoniano le vendite in Gdo e quelle on line; nonostante le mancate occasioni di consumo fuori casa abbiano ancora penalizzato la domanda interna rispetto ai livelli pre-pandemia, la disponibilità al consumo dei salumi si è attestata a 17 kg, corrispondente a un consumo medio reale pro capite di circa 11,3 kg/anno. In forte aumento è risultata la domanda estera, che ha beneficiato della ripresa delle attività e delle minori restrizioni, rispetto al nostro Paese, adottate in diversi Stati partner sia all’interno della Ue sia fra i Paesi terzi, trainati dal boom degli invii verso gli Usa, che hanno registrato uno straordinario +53% in quantità e +43,3% a valore”, ha commentato Ruggero Lenti, Presidente di Assica durante la conferenza stampa. Nell’ambito dei consumi interni, il primo posto spetta sempre al prosciutto cotto, con una quota pari al 27,1% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,9% da mortadella/wurstel al 18,8%, dal salame all’8% e dalla bresaola al 2,5%. Chiudono gli altri salumi al 21,7%. Oltre ai dati di mercato, spazio alla sostenibilità, grazie alla partnership con l’Istituto valorizzazione salumi italiani (Ivsi). Il tema è infatti al centro di una pubblicazione sulle buone pratiche del settore verso nuovi modelli di impresa, secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030.

In foto, da sinistra: Monica Malavasi, direttore di Ivsi; Davide Calderone, direttore di Assica; Ruggero Lenti, presidente di Assica; Barbara Capponi, giornalista Rai.

Torna in cima