Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: debole la domanda di latte, ma in Italia il prezzo di 0,40 €/kg franco partenza sembra assodato

2021-07-12T09:14:43+02:0012 Luglio 2021 - 09:14|Categorie: Formaggi, in evidenza|

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che lo 0,40 €/kg franco partenza è ormai un prezzo assodato in Italia. Al contrario, sui mercati esteri, i bollettini hanno segno negativo. La domanda comunque è bassa tanto nel Bel Paese quanto oltreconfine. Vivaci i bollettini del burro anche se ribassisti. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Questa settimana più di qualche caseificio vende il latte, malgrado questo e la non entusiasmante domanda, lo 0,40 €/kg franco partenza è ormai un prezzo assodato ma qualcuno riesce a vendere anche a 0,42 €/kg. Latte scremato tra 0,22 e 0,23 €/kg e la crema nazionale di qualità a bollettino, in pochi casi bollettino+. Sui mercati esteri, invece, questa è una settimana down, con latte crudo offerto a 0,40 €/kg consegnato, panna che martedì mattina era offerta a 2,02 €/kg e nel pomeriggio già a 2,00 €/kg, da mercoledì a 1,95 €/kg e anche meno. Latte scremato offerto a 0,24 €/kg consegnato. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra 5 e 10 €/ton. Anche all’estero, però, la domanda langue, con operatori tedeschi, francesi e olandesi che chiamano per vedere se almeno in Italia si ha bisogno di qualcosa.

– Al contrario della settimana precedente, la scorsa i bollettini del burro sono alquanto vivaci, anche se ancora ribassisti. La Germania sembra che abbia addirittura voglia di scherzare, ribassando di € 0,05 il minimo, oggi 3,80 €/kg, e la bellezza di € 0,01 il massimo, 3,94 €/kg, media tedesca 3,87 €/kg. L’Olanda diminuisce di € 0,07 e si porta a 3,85 €/kg. Incredibile ribasso della Francia, ben € 0,19, che si porta a 4,15 €/kg, quotazione comunque non realistica. La media a due la scorsa settimana è di 3,885 €/kg, mentre tenendo conto della Francia la media a tre sale a 3,973 €/kg. Come precedentemente detto, mercati piatti e senza domanda. Sicuramente un po’ di questa debole domanda è dovuta alle temperature, ma altro fattore di disturbo è che siamo a quotazioni storicamente abbastanza elevate e sebbene questo particolare momento che stiamo vivendo con il passato non possa essere preso molto ad esempio, viene comunque naturale la poca voglia di coprirsi sul lungo a questi prezzi. Qualcuno sostiene che vi sia maggior offerta verso l’Italia da parte dei Paesi dell’Est Europa che solitamente trovano sbocco per i loro prodotti in Germania, ma anche quest’ultima sembra essere alla finestra in attesa di tempi più chiari.

– Quanto detto per il burro, vale anche per il latte in polvere. Latte scremato per uso alimentare cala in Olanda e in Francia e resta invariato in Germania, dove invece cala quello per uso zootecnico, Olanda e Francia invariato. Latte intero invariato Francia, calato in Germania e Olanda. Il mercato continua comunque ad essere indeciso perché è possibile trattare nella stessa settimana un prodotto quasi equivalente da una latteria a 150 €/ton di differenza dall’altra, differenze dovute a diverse visioni di mercato.

Siero zootecnico in calo sia in Germania che Olanda, invariato in Francia. Invariato anche l’alimentare sul bollettino tedesco.

– Sui bollettini nazionali dei formaggi di questa settimana, in aumento le quotazioni del Pecorino Romano a Milano e quelle del Grana Padano meno stagionato a Verona. Quotazioni medie Ue in aumento per l’Emmentaler a 4,89 €/kg, stabili per l’Edamer a 3,29 €/kg e il Cheddar a 3,14 €/kg, in calo per il Gouda a 3,26 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

Torna in cima